Dopo mesi di lock-down e di quarantena, chiusi nelle proprie case per la salvaguardia della salute nostra e dei nostri cari e per la protezione da possibili contagi del virus COVID-19, appena si è aperta la prima possibilità di viaggiare, la prima tappa della rinascita si chiama Torre Alfina.

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Foto 1

Il Castello di Torre Alfina, in provincia di Viterbo, si trova nell’omonimo borgo medioevale nel territorio di Acquapendente, proprio al cuspide tra le regioni Lazio, Umbria e Toscana, in un meraviglioso paesaggio naturale fatto di boschi e campagna.

Un po’ di storia

Alfina era in origine il nome dell’altopiano dove sorgeva una torre fortificata fatta edificare nell’VIII secolo da Desiderio, re dei Longobardi, poi inclusa nel castello a partire dal XIII secolo, divenendo proprietà della ricca famiglia dei Monaldeschi.

La famiglia, capeggiata da Ermanno Monaldeschi della Cervara, mantenne il feudo fino al 1451 quando fu costretto a cederlo alla Camera apostolica. Dopo la metà del ‘500 il castello fu trasformato da Sforza Monaldeschi che lo adeguò al gusto dell’epoca. Il castello poi passò di proprietà, prima alla famiglia Bourbon del Monte, poi alla famiglia Cahen. Dopo la fuga di questi durante il periodo del fascismo a causa delle leggi razziali, il castello ha vissuto alterne fortune, passando negli anni recenti alla proprietà della famiglia Gaucci e, dopo il fallimento di questi, è ora in curatela fallimentare.

Il borgo di Alfina si presenta particolarmente suggestivo, dominato dall’alto dal castello oggi spesso utilizzato per eventi, convegni e matrimoni.

La visita

Dalla facciata (foto 1) si percepisce subito la diversa origine delle torri medioevali e dei palazzi che uniscono le torri medesime, dal gusto e dallo stile chiaramente più moderni.

Dal piccolo giardino prospicente l’ingresso, caratterizzato da una statua equestre (foto 2), si può godere del bellissimo panorama della zona semplicemente appoggiandosi alla balaustra marmorea.

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Foto 2

Appena entrati (foto 3 e 4) si viene subito accolti da un bellissimo corridoio (Galleria “Edoardo Cahen”) con soffitti affrescati e un pavimento marmoreo originale dell’epoca con raffigurazioni geometriche.

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Foto 3

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Foto 4

La visita guidata prosegue con gli ambienti del castello che sono tipici di ogni abitazione, ancora oggi splendidamente arredati, il salone (foto 5), la sala giochi con i biliardi (foto 6), la sala da pranzo (foto 7)

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Foto 5 (il salone)

 

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Foto 6 (la sala biliardo)

 

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Foto 7 (la sala da pranzo)

Davvero interessante la cucina (foto 8) che raffigura un’autentica cucina ottocentesca perfettamente arredata e funzionante, con la cucina a carbone, il forno, la stoviglieria e l’intera attrezzatura necessaria per l’arte culinaria, un vero paradiso per gli appassionati chef o aspiranti tali che amano intrattenersi con gli innumerevoli programmi TV sulla cucina.

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Foto 8 (la cucina)

Meno interessanti (o più usuali) la piccola biblioteca (foto 9) e la camera da letto (foto 10).

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Foto 9 (la biblioteca)

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Foto 10 (la camera da letto)

Al secondo piano c’è la parte più rilevante dell’intero castello, il magnifico corridoio (foto 11) dove, durante gli eventi, si tengono tuttora i pranzi e le cene di gala (Galleria “Rodolfo Cahen”). Bellissimo il soffitto decorato con stucchi e affreschi, un vero gioiello pittorico e architettonico.

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Foto 11 (il corridio del secondo piano)

L’ultimo ambiente ad essere visitato è il salone delle feste (foto 12). Il salone, utilizzato fino a pochi anni fa dalla famiglia Gaucci, presenta un grande camino, anche se attualmente è un po’ spoglio.

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Foto 12 (il salone delle feste)

Non mancano infine bellissimi panorami che è possibile ammirare dagli innumerevoli finestroni presenti lungo il corrodoio e nelle diverse sale presenti nel castello (foto 13 e 14).

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Foto 13

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Foto 14

Organizzare la visita

Il Castello non è sempre aperto al pubblico. Di norma, sul sito ufficiale del castello viene pubblicato, alla fine di ogni mese, il calendario delle visite (di solito si tengono il sabato e la domenica). La prenotazione della visita non è obbligatoria ma è consigliabile.

Il sito ufficiale del Castello è qui, dove sono disponibili informazioni sulle date e sugli orari di visita.

E’ sempre consigliabile associare la visita del Castello con la breve e interessante escursione presso il monumentale Bosco del Sasseto.