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Prendete le tradizioni e le abitudini inglesi, aggiungete un po’ di cultura e arte siciliana, mescolate il tutto nell’azzurro mare Mediterraneo, alla fine metteteci sopra una bella spruzzatina di storia e misteri. Tutto questo è Malta, un’isola grande poco più di Milano e con una popolazione paragonabile a quella di un quartiere di Roma di medie dimesioni, uno splendido luogo di vacanza estiva ma che offre anche arte, cultura e una storia ricca di misteri e di eventi.

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La mia visita, per motivi di tempo, si è soffermata purtroppo solo sulla capitale, La Valletta, meno di 7000 abitanti, fondata nel XVI secolo dai Cavalieri Ospitalieri che le diedero il nome del loro Gran Maestro, Jean de la Valette.

Malta rappresenta un pezzo di Inghilterra nel cuore del Mediterraneo dalla quale ha ottenuto la piena indipendenza solo nel 1964, rimanendo comunque membro del Commonwealth. Gli elementi tipici inglesi si riconoscono molto presto, con la guida a sinistra delle auto, le tipiche cabine telefoniche e le cassette postali rosse, con la lingua inglese che viene comunemente utilizzata dagli abitanti (anche se la lingua ufficiale dell’isola è il maltese). Malta, anche per questi motivi, è luogo privilegiato per le vacanze studio dei ragazzi che qui, durante i mesi estivi, vengono a imparare l’inglese.

Malta è anche un po’ di Sicilia, per il suo barocco, le sue case bianche che ti fanno sentire come a casa, con luoghi e ristoranti che, più che il fish and chips di britannica tradizione, ti fanno assaporare specialità a noi ben note come i cannoli alla ricotta, le caponate, le cassatine siciliane.

IMG_4421.JPGE poi, a condire il tutto, un po’ di sano mistero. Malta, si sa, è il luogo di fondazione dei Cavalieri Ospitalieri, noti oggi come Cavalieri di Malta, un ordine religioso cavalleresco nato nell’XI secolo per proteggere i pellegrini diretti in Terra Santa all’epoca delle Crociate. E’ un ordine cavalleresco con alcuni diritti di sovranità riconosciuto in oltre 80 Stati, la cui storia si intreccia con quella dei Cavalieri Templari, il santo Graal e tanto altro.

Il suo stemma, la croce a otto punte (o Croce di Malta), ha origine antichissime, basato probabilmente sulle croci usate nella Prima Crociata. Il significato delle otto punte non è certo. La teoria più accreditata collega le otto punte della croce alle otto lingue dell’ordine. E’ un simbolo presente un po’ dappertutto, nelle chiese, lungo le strade ma anche nei vari souvenir in vendita nei negozi e sulle bancarelle.

Il giro della città

La Valletta è una capitale europea davvero piccola che può essere visitata nell’arco di 1-2 giorni.

Il punto di partenza della visita non può che essere la Fontana dei Tritoni (foto 1), il miglior punto di accesso della città dove vi è la stazione dei pullman che collegano la capitale con le principali città dell’isola (Sliema, San Julien, Mdina, Rabat) e con l’aeroporto.

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1. La Fontana dei Tritoni

La Fontana dei Tritoni è un’opera bronzea raffigurante tre tritoni, tornata alla sua antica bellezza dopo una complessa operazione di restauro completata a inizio 2018.

Superata questa piazza, rinata e restituita alla collettività maltese grazie anche all’opera di imprese italiane, si imbocca Republic Street, una delle vie principali della città, per giungere a Freedom Square.

La piazza è stata inaugurata nel 2016 ed è opera dell’archistar italiana Renzo Piano al quale si deve anche la realizzazione del moderno Palazzo del Parlamento (foto 2), costruito interamente in pietra calcarea locale.

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2. Freedom Square e il Palazzo del Parlamento

Proseguendo per Republic Street si giunge alla Cattedrale di St. John, sicuramente il monumento più bello e rappresentativo di Malta che da sola vale tutto il viaggio.

La facciata principale (foto 3) in St. John Square è in stile neoclassico e include un campanile alto 61 metri.

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3. Cattedrale di St. John (facciata)

L’ingresso della Cattedrale è posto invece su Republic Street. Una volta entrati si resta assolutamente meravigliati per la bellezza, lo splendore, la ricchezza degli interni che lascia il visitatore pieno di stupore.

Non è semplicissimo seguire l’itinerario di visita che si intreccia più volte tra le diverse cappelle laterali della Chiesa. Queste ultime si stagliano lungo la navata principale e sono dedicate alle otto lingue dell’ordine dei Cavalieri di Malta (italiano, francese, tedesco provenzale, anglo-bavarese, di Alvernia, di Aragona e di Castiglia). All’interno delle cappelle sono conservate mirabili opere di Mattia Preti e Guido Reni.

La parte architettonicamente più rilevante è la magnifica volta a botte (foto 4) che si può meglio ammirare dal balcone raggiungibile attraverso una comoda scala di 45 gradini posta in prossimità dell’uscita.

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4. La Cattedrale di St. John – La volta a botte

La volta è interamente dipinta da Mattia Preti con una tecnica della pittura a olio applicata direttamente sulla pietra (anzichè con l’affresco) e raffigura diciotto episodi ispirati alla vita del Battista.

L’opera più rilevante presente all’interno della Cattedrale è la “Decollazione di San Giovanni Battista” del Caravaggio, presente all’interno dell’Oratorio della Chiesa (foto 5).

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5. L’Oratorio

E’ l’opera pittorica più importante di tutta l’isola, la più grande mai realizzata dal genio lombardo (misura 361×520 cm).

Nella tela (foto 6) compaiono una ragazza, identificata tradizionalmente in Salomé, che reca in mano una bacinella nella quale raccoglierà la testa del Battista. Accanto un’anziana signora con le mani al volto (l’unica figura che sembra mossa da un sentimento di compassione), un guardiano e il boia che tiene fermo il Battista. Dietro le grate, sulla destra, si intravvedono due carcerati che assistono alla scena. E’ un’opera che colpisce per il suo realismo e drammaticità, esaltati dal gioco di chiaroscuri tipicamente caravaggeschi.

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6. La “Decollazione di San Giovanni Battista” di Caravaggio

Di fronte all’opera vi è il San Girolamo (foto 7), anch’esso opera di Caravaggio, capolavoro che ritrae il Santo anziano e scolpito dal tempo. San Girolamo, dottore della Chiesa, è noto anche per aver tradotto l’Antico Testamento dal greco al latino.

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7. Il “San Girolamo” di Caravaggio

Nei pressi della Cattedrale è visitabile il bel giardino dell’Upper Barrakka Garden (foto 8), probabilmente il più bel parco della città. Si trova sul punto più alto di La Valletta dal quale si gode una magnifica vista sulle mura cittadine e sul porto. Nel parco è presente una statua dedicata a Winston Churchill.

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8. Upper Barrakka Garden

Ogni giorno, a mezzogiorno in punto e alle 16 viene sparata una cannonata di saluto (foto 9), utile per sincronizzare gli orologi.

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9. La schiera di cannoni

In fondo a Republic Street si erge maestoso il Forte Sant’Elmo (foto 10), un tempo roccaforte della città.

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10. Forte Sant’Elmo

Da questo punto è possibile godersi una bella passeggiata sul mare al quale è possibile accedervi attraverso alcune scalinate un po’ impervie (foto 11).

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11. Uno degli accessi a mare

Lungo questa strada ci si imbatte nel Siegel Bell War Memorial (foto 12), monumento dedicato alle vittime della seconda guerra mondiale. Anche da questo punto è possibile ammirare il bel panorama in cui è possibile scorgere, tra le imponenti navi da crociera, le altre cittadine dell’isola come Vittoriosa e Cospicua.

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12. Siegel Bell War Memorial

Di fronte al Memorial è visitabile il Lower Barrakka Garden, più piccolo dell’Upper Garden ma davvero molto grazioso, con un tempietto in stile neoclassico al centro di una vegetazione molto curata (foto 13).

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13. Lower Barrakka Garden

Il giro  può concludersi ritornando sulla Republic Street  (foto 14) dove si aprono delle belle piazze come quella prospicente il Palazzo del Gran Maestro (foto 15), visitabile, e il Palazzo di giustizia.

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14. Republic Street
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15. Il Palazzo del Gran Maestro

All’arrivo

I collegamento tra l’aeroporto e il centro di La Valletta sono comodi, efficienti ed economici. E’ sufficiente uscire dall’aeroporto e recarsi alla fermata del bus linea X4, proprio di fronte al Terminal. Al costo di 1,50 euro (2,00 euro nel periodo estivo) l’autobus ti conduce alla Fontana dei Tritoni, porta di ingresso della città e punto di partenza del tour descritto in questo post. Il sito ufficiale della Compagnia di trasporti è qui.

Dove (e cosa) mangiare

I ristoranti a La Valletta sono numerosi, quasi sempre a vocazione turistica e quindi mediamente abbastanza cari.

La specialità più tipica del posto è il coniglio, preparato in tanti modi. Molto consumato è anche il polpo.

Io mi sono fermato al Ristorante Luciano, a pochi metri dalla Cattedrale, che dispone anche di numerosi tavoli all’aperto. Ho optato per uno stufato di coniglio (“Rabbit stew“) che è la più tipica specialità maltese. Per la mia recensione completa, clicca qui.