Camminare tra le strade di Pompei rappresenta un’esperienza di grande impatto emozionale in quanto, pur consapevoli che si tratta “solo” di un sito archeologico, tra i più importanti al mondo, in realtà è una rappresentazione moderna e suggestiva di una vera città romana, con i suoi caratteristici viali, il suo anfiteatro, le sue case, le sue botteghe. Percorrendo il decumano (foto 1), cioè la strada principale della città (quella che segue l’asse est/ovest e che a Pompei si chiama Via dell’Abbondanza), sembra quasi di poter vivere in prima persona la vita quotidiana dei cittadini dell’epoca, ascoltare il rumore dei loro carri, lo schiamazzo dei commercianti, il vociare dei cittadini, vedere i fedeli che accorrono al tempio.

Insomma, Pompei rende un’idea davvero precisa di quella che doveva essere la normale vita quotidiana dei cittadini romani, prima che l’esplosione del Vesuvio, nel 79 d.C., la coprisse di cenere, lapilli e fuoco, seppellendola per secoli. Paradossalmente quella tragedia, che determinò la morte di migliaia di persone, ha rappresentato la chiave dell’immortalità di Pompei e di molti dei suoi abitanti, grazie anche alla magistrale testimonianza di Plinio il giovane che, in una serie di lettere inviate a Tacito, fa dell’eruzione vulcanica una descrizione dettagliatissima, quasi “giornalistica”, in un racconto in cui si accenna a “cenere che cadeva sulle navi sempre più calda e densa“.
E’ un sito archeologico che ha pochi uguali al mondo, grazie al suo perfetto stato di conservazione che fa di Pompei una tappa irrinunciabile per chiunque transiti da queste parti. Non è un caso che nel 2018 Pompei è risultato il sito archeologico e museale più visitato in Italia con oltre 3,6 milioni di visitatori, secondo solo al Colosseo di Roma.
Organizzare la visita
E’ fin troppo scontato dire che la visita di Pompei deve iniziare al primo mattino, cioè all’apertura dei cancelli, per poter godere al meglio di tutto ciò che il sito può offrire ma anche per evitare, specie in estate, le ore più calde della giornata.
Pompei prevede diversi ingressi, Porta Marina, Piazza Anfiteatro e Piazza Esedra. La descrizione seguita in questo post è quella che prevede l’ingresso da Piazza Anfiteatro che presenta una serie di vantaggi, un parcheggio abbastanza grande proprio davanti all’ingresso, la possibilità di vedere sin da subito il monumento più imponente di tutto il sito archeologico (l’Anfiteatro, per l’appunto), la possibilità, una volta usciti dal sito, di potersi recare nel vicino Santuario della Madonna del Rosario, a poche centinaia di metri dall’ingresso.
Il sito ufficiale del sito archeologico è qui dove è possibile acquisire informazioni sempre aggiornate su orari di apertura e prezzi. E’ anche possibile l’acquisto on-line dei biglietti.
E’ anche disponibile qui la guida ufficiale in formato pdf elaborata dalla Soprintendenza Pompei. E’ possibile scaricarla e stamparla gratuitamente.
Il percorso
La città di Pompei è talmente grande che è facile perdersi. In linea generale, Pompei è divisa in nove quartieri denominati “Regiones“. Ciascuna “Regio” è a sua volta divisa in isolati chiamati “insulae“. Percio, tutta la città è ben individuabile mediante l’indicazione del Regio e dell’insula che rappresentano un po’ le coordinate geografiche della città. La piantina ufficiale di Pompei, che viene consegnata gratuitamente all’ingresso, è particolarmente utile e ben disegnata.
Subito dopo l’ingresso, percorsi pochi metri, ci si imbatte presto nell’esempio più monumentale di tutto il sito, l’anfiteatro (foto 2). Costruito nel 70 a.C., esso rappresenta l’anfiteatro più antico tra quelli noti del mondo romano (il Colosseo, ad esempio, fu costruito nel 70 d.C., quindi circa un secolo e mezzo dopo). Poteva accogliere 20 mila spettatori.

Proprio di fronte all’Anfiteatro vi è la “Palestra grande” (foto 3), una piazza di grandi dimensioni circondata da portici. Era il luogo destinato alla formazione fisica e intellettuale dei giovani.

Innumerevoli sono poi le case, le botteghe, i giardini che si susseguono lungo i viali della città. Ovviamente non ci si può soffermare su tutti. Proverò quindi a rappresentare quelli più interessanti.
In primo luogo la Casa del Menandro (I Regio, Insula 7), con un atrio splendidamente affrescato (foto 4). La casa deve il suo nome alla presenza del ritratto di Menandro, commediografo ateniese. E’ perfettamente conservata e include anche un piccolo quartiere termale.

Non lontano, la “Casa e Thermopolium di Vetutius Placidus” (foto 5). E’ di fatto una bottega dove si servivano bevande e cibi caldi, come indica lo stesso nome, conservati in grandi giare incassate nel bancone e ben visibili nella foto qui sotto. In una delle grandi giare è stato ritrovato un gran numero di monete, probabilmente l’incasso della giornata del bottegaio prima che il Vesuvio spazzasse via l’intera città.

Di grande interesse è la “Fullonica di Stephanus” (foto 6), un impianto produttivo destinato al lavaggio dei panni sporchi, una vera e propria moderna lavanderia. Al centro dell’atrio vi è una grande vasca dove i lavoratori, spesso schiavi, calpestavano per ore i tessuti e i panni messi sotto un liquido utilizzato come detersivo.

Proseguendo lungo il Decumano si giunge al “Foro” (foto 7), quello che oggi potremmo definire come la piazza principale della città. Il Foro nell’antica Roma, e quindi anche a Pompei, era il centro nevralgico della vita civile della città sul quale si affacciavano gli edifici più importanti, il palazzo di giustizia, il mercato, i negozi, i luoghi di culto.

Il lato Nord del Foro è delimitato e dominato dal Tempio di Giove (foto 8) alle cui spalle si erge maestoso il Vesuvio, suo malgrado il vero protagonista di Pompei.

La casa della Fontana piccola (VI,3), collocata lungo Via Mercurio, colpisce soprattutto per la preziosa fontana che dà il nome alla casa, rivestita di mosaici colorati e conchiglie e ornata da una piccola statua bronzea (foto 9).

Infine, la visita di Pompei non può dirsi completa senza una visita alle “Lupanare” (foto 10), luogo in cui le prostitute esercitavano la propria professione. Lo stabile si compone di due piani, al piano superiore vi sono le stanze del proprietario e delle prostitute, al piano inferiore vi sono cinque camere dotate di letto in muratura. Sulle pareti del corridoio vi sono raffigurazioni erotiche che destano la curiosità del visitatore.

Hai ragione, non mi scapperà 🙂
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Pompei è una destinazione a portata di tutti e merita senz’altro una visita. Però tranquilla, è lì dal 79 d.C. e sono sicuro che saprà aspettare il momento in cui deciderai di andarci. 😊
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Sapessi da quanto tempo sogno di visitare Pompei! Ogni tanto mi ripropongo di salire su un treno da Genova e raggiungerla, ma poi per un motivo o per l’altro sono costretta a rimandare all’anno successivo. Prima o poi, però…ce la devo fare! Mi affascina moltissimo!
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Bene! Spero che questo post possa ispirarti al meglio 😊
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In autunno ci andrò! Ho aspettato fin troppo 😊
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Sono ritornato a vedere il tuo post e devo dire che ci sono delle gran belle foto (più belle delle mie 😤). Pompei è davvero molto bella. Grazie a te per la visita 😊
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Quanto mi piace Pompei. Ci sono andata una volta solo, pioveva e l’ambiante era molto particolare, non c’era nessuno quasi (ci sono foto sul mio blog). Grazie per questo post, tanti ricordi!!
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