E’ davvero curiosa ma non così rara la storia di questo piccolo paese del viterbese che rappresenta oggi una meta davvero interessante per una gita fuori porta o per un’escursione fuori stagione.

Paese di antichissima origine arroccato su uno sperone di tufo a 350 metri sul livello del mare, il paese di Celleno è stato oggetto di diverse distruzioni cui hanno contribuito alcuni terremoti succedutisi negli ultimi 300 anni ma anche lo scoppio di diverse mine duranti i conflitti bellici.

Piazza San Rocco

Il borgo di Celleno conta poco più di 1.500 abitanti, ma in questa pagina vi descrivo l’antico borgo ormai abbandonato da decenni e ridotto a un vero e proprio “Borgo Fantasma”, così come è oggi noto, una vera chicca per gli amanti del genere, anche se ciò non può far dimenticare che dietro queste attrazioni turistiche si nascondono spesso vere e proprie tragedie, catastrofi, perdite di vite, famiglie costrette ad abbandonare le proprie case e il proprio paese.

L’accesso al Borgo

Fino a non molti anni fa il Borgo Fantasma contava un solo abitante, non era ovviamente uno spettro vestito col lenzuolo bianco ma un cittadino del paese che aveva resistito alle sirene e alle pressioni di dover abbandonare il luogo. Oggi ci sono gli eredi che posseggono una casa privata ma che viene abitata molto di rado, il resto del paese è effettivamente abbandonato.

L’Angolo del Bacio

In realtà, visitando il Borgo non si ha la sensazione di un luogo desolato e sperduto, non si tratta dei remoti villaggi da Far West che siamo abituati a vedere nei film, con le insegne dei saloon penzolanti che cigolano al soffiare del vento. Il borgo è in realtà molto frequentato da turisti ed è molto ben tenuto, grazie alle teneri cure del FAI, della locale pro loco e di tutti i volontari.

La Piazza principale

All’arrivo si può lasciare la macchina nella piazza antistante il Borgo, Piazza San Rocco, dove c’è la chiesa, dedicata a San Rocco, un bar, un negozio di articoli di artigianato, un ristorante oltre ad alcune case che sono per lo più sede di studi professionali.

Il Museo delle moto (e non solo)

L’accesso al Borgo avviene attraverso una erta molto panoramica; superato l’arco si viene subito accolti alla propria destra dall’evocativo “Angolo del Bacio” e da quella che doveva essere la piazza principale dell’antico paese, con l’ufficio postale, il campanile e la chiesa, oggi sede di un museo di articoli d’epoca.

Superata la piazza, il resto dell’escursione è un perdersi in viuzze, stradine, locali che conservano preziosi cimeli come strumenti di lavoro, giare, botti, forni, nascosti in cantine, panetterie, botteghe artigiane.

E’ un tuffo in un passato che non c’è più; i meno giovani ricorderanno qualcosa di quegli arnesi, ricordi di una civiltà contadina che hanno fatto le fortune di questo Paese, per i più giovani è qualcosa di istruttivo per imparare a conoscere un mondo così lontano dagli smartphone e dai social.

Bellissimo anche il panorama circostante della Tuscia, verde e lussureggiante.

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