Palermo è la seconda città del Sud Italia come numero di abitanti, dopo Napoli, capoluogo della Sicilia ma soprattutto luogo privilegiato per chiunque desideri trascorrere qualche giorno di vacanza nella bellissima Sicilia.
Capitale della Cultura 2018, Palermo è una città orgogliosa delle proprie origini in cui è facile imbattersi in architetture greche, bizantine, arabe, facendo della città un vero crocevia di culture.
Palermo si adagia sulle due vie principali che tagliano letteralmente in due la parte centrale della città, Via Vittorio Emanuele e Via Maqueda. Sono due strade molto eleganti e affollate, una sorta di “Cardo” e “Decumano” lungo i quali si trovano locali, bar, ristoranti ma anche i monumenti più importanti da visitare.
Cosa vedere
Punto di partenza per ogni escursione cittadina non può che essere la Cattedrale (foto 1) che, quasi all’improvviso, appare lungo Corso Vittorio Emanuele. E’ dedicata alla Maria Vergine Assunta, simbolo della storia Millenaria di Palermo.

L’esterno si presenta imponente in stile gotico-normanno e colpisce inevitabilmente il visitatore per le sue forme davvero spettacolari. La parte interna conserva ben poco della struttura originaria. L’elemento più rilevante è la Cappella dedicata a Santa Rosalia (foto 2), patrona della città, luogo di venerazione per i palermitani e tappa obbligata per chi visita la Cattedrale. La cappella conserva le spoglie della patrona cittadina in un altare in argento in stile barocco ed è chiusa da una poderosa cancellata in ottone.

Non può mancare poi, vicino alla Cappella, una sosta davanti alla tomba di Padre Pino Puglisi, sacerdote ucciso dalla mafia nel 1993.
La Cattedrale ha degli interessantissimi corridoi sotterranei. Da vedere vi è la cripta (il costo del biglietto è davvero modesto) dove sono conservate le tombe dei reali (da Federico II a Costanza d’Aragona) e una raccolta di oggetti preziosi rinvenuti nelle tombe (foto 3).

Proseguendo su via Vittorio Emanuele e attraversando la Villa Bonanno, un giardino comunale molto ben tenuto, si giunge al Palazzo dei Normanni (foto 4), sede dell’Assemblea regionale siciliana.

A una architettura esterna dall’aspetto massiccio e pesante si contrappone all’interno la spettacolare Cappella Palatina (foto 5), leggera e ricca di spinte verso l’alto. E’ una vera e propria cattedrale in miniatura che un po’ ricorda, per stile e raffigurazioni, il Duomo di Monreale. E’ una gemma, uno scrigno prezioso che da sola merita la visita di tutto il Palazzo.

All’interno del Palazzo dei Normanni, la Sala d’Ercole (foto 6) è il luogo dove si tengono le sedute dell’Assemblea Regionale Siciliana. La Sala non prende il nome, come potrebbe pensare qualche buontempone, dalle immani fatiche cui sono sottoposti i deputati siciliani bensì dai dipinti a tempera che caratterizzano le pareti e che raffigurano alcune delle dodici fatiche di Ercole.

Tornando sui propri passi e ripercorrendo a ritroso Via Vittorio Emanuele, esattamente all’incrocio con Via Maqueda, si apre una bellissima piazza ottagonale denominata “Quattro Canti” (foto 7) delimitata da quattro edifici abbelliti da altrettante fontane ottocentesche rappresentanti le quattro stagioni. Per chi visita Palermo è praticamente impossibile non passarci davanti, rappresentando nei fatti il vero centro nevralgico della città.

Ai Quattro Canti, svoltando a destra su Via Maqueda e percorrendo poche decine di metri si perviene a Piazza Pretoria (foto 8), così chiamata per la presenza, sin dal ‘400, del Palazzo Pretorio. La Piazza ha una forma ellittica ed è occupata al centro da una monumentale fontana animata da figure allegoriche. Al momento della visita la piazza non era accessibile perchè era in preparazione una sfilata di moda dei noti stilisti siciliani Dolce e Gabbana.

Proseguendo su Via Maqueda per altri 300-350 metri si perviene al pittoresco mercato della Vuccirìa (foto 9). E’ un mercato storico di Palermo che condivide, con l’altrettanto noto mercato di Ballarò, la tipicità dei prodotti siciliani. E’ una delle tappe obbligate per chi visita Palermo perchè si ha la possibilità di venire a contatto con l’anima più vera e popolare della città.

Attraversando le strette viuzze del quartiere si apre la bella Piazza di San Domenico con al centro la monumentale Colonna dell’Immacolata, che un po’ ricorda quella di Piazza di Spagna a Roma. L’omonima chiesa (foto 10), seconda per importanza dopo la Cattedrale, è in stile barocco con due alti campanili laterali. La chiesa è adibita a luogo di sepoltura di siciliani illustri. Tra queste, quella di Giovanni Falcone, magistrato siciliano ucciso dalla mafia nel 1992.

Da Piazza San Domenico è possibile uscire dalla Vuccirìa sbucando su Via Roma, altro asse viario importante della città e, da qui, ritornare su Via Maqueda, luogo di incontro diurno e serale dei palermitani. Tra le innumerevoli chiese e i monumenti che si affacciano su Via Maqueda non può mancare una sosta davanti al Teatro Massimo (foto 11). E’ tra gli edifici teatrali più grandi di Europa, realizzato a fine ‘800, che emerge con la sua imponenenza nello skyline della città. Nella sua architettura vi sono elementi greci e romanici, con ripetizione di taluni elementi architettonici come colonne, finestre, archi.

Dove dormire
Palermo è una città molto caotica e trafficata dove è praticamente impossibile trovare parcheggio. Per questo motivo, specie se si è a Palermo con la propria auto, suggerisco l’Hotel Mediterraneo, a pochi passi dal Teatro Massimo. Comodo il parcheggio sotterraneo. Per la mia recensione completa su Tripadvisor, clicca qui.
Dove mangiare
Su Via Maqueda vi sono innumerevoli locali street food dove assaggiare le meravigliose arancine o le ottime granite ai gelsi. Per fermarvi a cena posso suggerire il Ristorante Italia, a pochi passi dal Teatro Massimo, che offre pizza e piatti di ogni genere. Per la mia recensione completa su Tripadvisor, clicca qui.
Palermo mi ha colpito davvero con opere d’arte incredibili, compresa la chiesa di Monreale che, solo per chiarezza di esposizione, ho descritto in un altro post. Grazie davvero per i complimenti che, fatti da un palermitano doc, valgono il triplo. Sugli arancini (o arancine), in effetti, non ci ho capito molto. Ovunque andassi in Sicilia li (o le) chiamano sempre in modo diverso. Nel dubbio, ho accolto il tuo suggerimento e ho subito modificato il testo del post. Grazie ancora per il commentio 🙂
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Sono nato e cresciuto a Palermo e da palermitano autentico devo farti i complimenti per questo articolo in cui descrivi molto bene la mia città.
Piccola precisazione: da noi a Palermo si dice “le arancine” (poiché, con la loro forma richiamano alla mente delle piccole arance…); a Catania, invece, non so bene per quale motivo, declinano al maschile e le chiamano “gli arancini”. Al di là di questa sottigliezza, sono davvero buonissime e possono essere mangiate indifferentemente in ogni parte della Sicilia 🙂
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Mi piacerebbe andare nel periodo estivo perché non voglio rinunciare a quel mare fantastico.
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Bellissima città e bellissima la Sicilia. Bei posti, splendidi monumenti, bel mare, ottimo cibo, siciliani gentilissimi. Devi andarci quanto prima 😊
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Già! Quando ti decidi? La Sicilia l’ho scoperta solo ora. Ho da mesi la saudade e spero di tornarci appena possibile. Se decidi per il tour, ti do qualche dritta 😊
Grazie per essere passata 😘
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Tra arancini e granite mi è anche venuta fame e voglia di conoscere questa città. Devo rimediare al più presto 😉
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Palermo è bellissima! *_* E io sto ancora qui a dirmi: “ma quando mi decido”?!
Ah ma prima o poi recupero e faccio un bel tour in terra sicula 😉
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Si ho anche lavorato li per tre anni e mi sono trovata benissimo!
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Palermo mi ha molto colpito e anche un po’ sopreso. Non immaginavo che fosse così bella.
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E mi manca molto questa bella città e i suoi ” arancini” 😉
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Ho vissuto a Palermo per tre anni
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E infatti lì ho mangiato. Slurp. Grazie per essere passato e per i complimenti!
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stupenda Palermo …. ci siamo stati l’anno scorso … noi possiamo consigliare di mangiare alla Vucciria il polipo unicoooo … compliemti per la’rticolo
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