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La Terra Santa

(15-21 agosto 2007)

Quando si va in Terra Santa difficilmente si usa l’espressione “vado a fare un viaggio in Terra Santa” oppure “mi faccio un tour in Terra Santa”. Di solito si usa un’espressione un po’ più sobria come ad esempio “vado a fare un pellegrinaggio in Terra Santa”, anche come forma di rispetto per una zona della Terra bellissima e martoriata, punto nevralgico della cristianità e non solo.

Questo, insomma, non può mai essere un viaggio come tutti gli altri.

Innanzitutto, la Terra Santa non esiste sulle cartine geografiche ma è solo un’espressione turistico-religiosa per individuare un insieme di città e luoghi in qualche modo collegati alla vita di Gesù.
La Terra Santa abbraccia infatti uno Stato, quello di Israele, e la Palestina, un’area geografica dai confini incerti e in continua evoluzione, continuamente esposta a conflitti molto spesso cruenti.
In un viaggio “normale” si è spinti di solito dalla molla della curiosità o più semplicemente dalla voglia di riposo, di relax o ancora dalla voglia di divertirsi.
Qui non c’è nulla di tutto questo.
Il divertimento, nel senso più stretto della parola, non c’è. Non sono di solito previste serate sulla spiaggia o in discoteca. Non c’è relax in quanto gli spostamenti sono numerosi e per nulla riposanti.
E non c’è neppure la curiosità. E’ difficile infatti immaginare che si vada a visitare il Santo Sepolcro “solo per curiosità”.
Lo spirito che ti spinge ad affrontare un viaggio del genere è proprio quello del “pellegrino”, cioè di colui che vuole andare a visitare i posti che in qualche modo hanno avuto un ruolo nella vita terrena di Gesù.
Il viaggio, o meglio, il pellegrinaggio tocca infatti i luoghi più sacri della cristianità, a prescindere da come la si pensi sotto l’aspetto religioso.
Non mancano però anche momenti di più sano svago o la visita di luoghi paesaggisticamente rilevanti.
E’ il caso del Mar Morto. Un bagno in queste acque rappresenta un’esperienza unica in quanto la salinità delle sue acque consente di galleggiare senza alcuna fatica.
O il deserto di Giuda, un paesaggio completamente desolato, caratterizzato da alture brulle e disabitate.
O aree di grande interesse storico come il QumRan dove sono stati trovati i celebri “Rotoli del Mar Morto”, una delle più rilevanti scoperte archeologiche dell’era moderna.
E non manca anche la bellezza architettonica di alcuni importanti monumenti quali la Basilica della Natività o il Santo Sepolcro, luoghi simbolo di due città (Betlemme e Gerusalemme) così vicine (distano poco più di dieci chilometri) ma anche così lontane (si trovano in due “Stati” diversi, la prima in Palestina, la seconda in Israele, divise da un muro presidiato da militari).
Insomma, un viaggio per credenti ma anche chi non è credente troverà momenti di grande interesse storico, artistico, naturalistico.


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DA NON PERDERE
Gerusalemme (La Spianata delle Moschee, Il Santo Sepolcro)
Betlemme (la Basilica della Natività)
Nazareth (La Basilica dell’Annunciazione)
Il QumRan
Il Mar Morto
Il deserto di Giuda

ma anche

Tabgha (il luogo che ricorda il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci)
Gerico (la “città più antica del mondo”)
Il lago di Tiberiade
Il Monte Tabor (luogo in cui avvenne la Trasfigurazione di Gesù).
Il Monte delle Beatitudini.

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