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La Scarzuola, in località Montegabbione (provincia di Terni) è un luogo davvero unico nel suo genere.

Un po’ di storia

Sorto come luogo francescano nel 1218, il Santo di Assisi si stabilì in questo luogo edificandovi una capanna fatta di scarza, una pianta palustre che ha generato il toponimo del luogo.

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1. L’ingresso

Successivamente, grazie anche alla presenza di acqua che rendeva il luogo più facilmente abitabile,  i frati minori vi edificarono una chiesetta e poi un convento.

Venduta alla nobile famiglia Misciattelli a fine ‘700, fu acquistata nel 1956 da Tommaso Buzzi, architetto, artista e designer che ha disegnato l’attuale configurazione del luogo, unico e scenograficamente spettacolare.

La visita della Scarzuola diventa un vero e proprio percorso iniziatico, surreale, sospeso tra storia ed esoterismo, un luogo ripartito in scene teatrali che trovano il loro culmine nella “Città ideale”.

Buzzi non riuscirà a vedere l’opera completata. A raccoglierne l’eredità artistica sarà Marco Solari, nipote dell’architetto Buzzi e attuale proprietario della Scarzuola.

La visita

Il Sig. Marco, personaggio davvero singolare, è parte integrante e significativa della visita e accompagna i visitatori in qualcosa che è molto di più di un semplice percorso guidato, con tante storie interessanti, in un mix di filosofia e misticismo, arte ed esoterismo, luddismo e teorie del complotto, sempre al limite tra ironia e lucida follia.

Il risultato è una visita davvero fuori dal comune, che all’inizio può creare qualche incertezza ma che alla fine lascia di sé un bel ricordo.

Superato l’ingresso (foto 1), si perviene a un ampio giardino sul quale si affaccia l’austera chiesa francescana (foto 2).

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2. Il giardino con la chiesa francescana

La visita vera e propria del luogo inizia con la Fontana del Tempo, circondata da scarza (l’erba che, come detto, dà il nome alla Scarzuola) e sorvegliata dalla statua di un leone, simbolo di forza (foto 3). Di fronte alla fontana vi sono tre archi in ferro seminascosti tra la vegetazione. Difficile comprenderne il significato senza la scrupolosa e strampalata descrizione del sig. Marco. Le tre porte (o i tre archi), infatti, simboleggiano le tre strade della vita, quella di sinistra riconduce al convento ed è quindi la strada che conduce a una vita spirituale e di rinuncia; quella di destra termina in un vicolo cieco e sta a rappresentare la strada che conduce alle ricchezze materiali, cioè a una strada che nella vita terrena non porta a nulla. La porta posta al centro conduce a un fontana, cioè all’acqua e alla vita, simbolo dell’infinito: è la strada dedicata all’amore e alla alla scoperta di se stessi.

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3. La fontana del Tempo con la scarza e la statua del leone

Terminata questa fase della visita, si giunge al magnifico teatro surrealista (foto 4), il punto più rilevante di tutto il percorso. Il teatro è ricco di significati oscuri che il Sig. Marco prova a decifrare con dovizia di particolari …. e qualche licenza.

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4. Il Teatro

Il palcoscenico di questo teatro vuole rappresentare un’enorme nave con rappresentazioni oscure e simboliche di api, soli, lune e, al centro del proscenio, di un terzo occhio.

A vegliare su questa grande nave vi è l’acropoli (foto 5) con la rappresentazione, tra gli altri, del Colosseo, del Tempio di Vesta e del Partenone.

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5. L’Acropoli

Proseguendo il percorso lungo un grande prato si giunge alla Torre del Tempo (foto 6) e, a seguire, alla grande scultura femminile dai grandi seni (foto 7), che altro non è che la polena della grande nave teatrale.

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6. La Torre del Tempo

Ai lati della grande scultura sono rappresentati, a sinistra (per chi guarda la foto) dei libri chiusi, alla destra dei libri aperti. L’orientamento della scultura è tale che i grandi seni fanno ombra solo dalla parte dei libri aperti; simbolicamente, quindi, è la luce del sole che apre le porte del sapere.

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7. Scultura femminile dai grandi seni

Proseguendo il percorso si giunge alla “Bocca della balena” di Giona (foto 8) , simbolo di morte e rinascita, che viene percorsa attraverso un lungo colonnato (foto 9), uno dei punti cardini dell’intero percorso iniziatico immaginato da Buzzi che conduce fino alla Porta dell’Amore sulla quale vi è l’iscrizione “Amor vincit omnia“.

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8. La Bocca della balena

 

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9. Il colonnato della Bocca della balena

Giunti in sommità della collina si perviene al bellissimo teatro acquatico (foto 10) la cui immagine si specchia nella vicina vasca, creando un’immagine davvero suggestiva.

 

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10. Teatro acquatico

Dal teatro e dall’annesso tempietto si giunge al Tempio di Apollo in cui attrae l’attenzione la “Torre di Babele” (foto 11) che racchiude una piramide trasparente.

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11. Torre di Babele

Come visitare

Per visitare La Scarzuola è necessario prenotare telefonicamente contattando il numero 0763/837463 o inviando una e-mail a info@lascarzuola.com. Il costo della visita è di 10 euro.

Il sito ufficiale de “La Scarzuola” è qui.

La visita è guidata ed è il Sig. Marco Solari, proprietario del luogo, a condurre il visitatore in un percorso davvero particolare. Il Sig. Solari è un personaggio atipico ma riesce a rendere la visita un qualcosa di diverso. Non è obbligatorio ascoltarlo ma suggerisco di aprire un po’ la mente e seguirlo. Dopo un inizio di possibile imbarazzo (e, forse, di fastidio. Il Sig. Marco ha una risata davvero improbabile), vi renderete conto che, seguirlo, è la scelta giusta.

Come arrivare

La Scarzuola si trova in una località piuttosto isolata. E’ necessario percorrere l’ultimo tratto su strada bianca.

Da Roma, da Firenze o da Pescara, autostrada A1, uscita Fabro. Superato Fabro Scalo, suggerisco di NON seguire le indicazioni del navigatore che porta a percorrere la SP 52, un po’ più breve ma molto accidentata e con un lungo tratto di strada bianca. Meglio disattendere le indicazioni di Google Maps e seguire le indicazioni per Montegabbione/Montegiove percorrendo la SP 58. Il percorso è leggermente più lungo ma il tratto di strada bianca è molto più ridotto.

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