Visitare i Musei Vaticani rappresenta da sempre una delle missioni più difficili e faticose che si conoscano a Roma, un Museo perennemente preso d’assalto da milioni di persone provenienti da ogni angolo della Terra in tutti i periodi dell’anno, anche quelli impensabilmente turistici (più di 6 milioni e mezzo di visitatori all’anno nel periodo pre-Covid). Si intende, questa è una cosa estremamente positiva che inorgoglisce noi italiani (e non potrebbe essere diversamente) e che rappresenta una innegabile fonte di guadagno per l’Italia e per la Città del Vaticano che introitano fior di quattrini dalla vendita dei biglietti e da tutto l’indotto (hotel, ristoranti, souvenir e quant’altro). Poi ecco il Covid, una tragedia dalle proporzioni bibliche, che sta creando enormi problemi sanitari ed economici.

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L’ingresso dei Musei Vaticani

Eppure questa è anche l’occasione per appropriarci di pezzi importanti della nostra storia e della nostra cultura, spesso difficilmente fruibili se non a costo di grande fatica. Visitare oggi i Musei Vaticani può essere quindi un’occasione più unica che rara, nella speranza che presto tutto torni alla normalità.

Avevo già avuto modo di visitare i Musei Vaticani vent’anni fa ma i ricordi, come spesso accade (complice anche l’età galoppante), iniziavano già da tempo a sbiadire. E allora perché non rinverdire questi ricordi?

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Cortile della Pinacoteca

Da residente in Roma ho avuto modo di prenotare la visita nella giornata a me più comoda, un tranquillo sabato di mezza estate quando in condizioni normali la città è particolarmente affollata di turisti. Eppure questa volta la visita è stata qualcosa di unico, avere la possibilità di visitare le varie sale del Museo senza il consueto affollamento, ammirare i capolavori egizi ed etruschi, le Stanze di Raffaello, la Cappella Sistina senza gli spintoni di chi vorrebbe prendere il tuo posto davanti all’opera d’arte che in quel momento stai ammirando. Il risultato è stata un’esperienza indimenticabile ed entusiasmante.

Il bello dei Musei Vaticani è la sua varietà, la sua irripetibilità. Nelle mostre si trovano solo quadri, nelle chiese solo affreschi di Santi e Madonne. Qui si alternano sale di contenuto sempre diverso, dalle mummie egizie alle anfore etrusche, dalle sculture greche e romane, ai quadri di Raffaello, dagli affreschi (e che affreschi!) ai gioielli, in un susseguirsi di opere d’arte di ineguagliabile bellezza. Opere iconiche come il Giudizio Universale, forse la più grande opera d’arte mai pensata e realizzata da un essere umano, la Scuola di Atene di Raffaello, o il Laocoonte, opera marmorea di incomparabile bellezza e forza espressiva.

Non voglio fare una lista di ciò che si può vedere, ci sono siti e libri che descrivono molto bene (e molto meglio) l’intero percorso museale (qui il sito ufficiale). Vi lascio solo alcune foto qui a seguire, con alcuni link che rimandano al sito dei Musei Vaticani, con il solo scopo di illustrare brevemente questo splendido Museo, luogo di incontro delle più grandi opere d’arte, in un periodo difficile ma che può offrire a noi italiani delle occasioni inaspettate. Nella speranza che i turisti possano tornare presto in Italia. Forse visitare i Musei Vaticani tornerà a diventare faticoso come e più di prima, ma è giusto così. L’Italia per noi è madre e per lei vogliamo solo il meglio.

Per visitare il Museo è quanto mai necessario prenotare per tempo. L’unico modo è farlo on line dal sito ufficiale, raggiungibile qui.

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Il Cortile della Pigna (con la “Sfera” di Arnaldo Pomodoro)

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Museo Chiaramonti

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Braccio Nuovo del Museo Chiaramonti

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Il Laocoonte (40-30 a.C.)

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La Sala Rotonda con tazza in porfido rosso

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La Sala a Croce greca – Il Sarcofago di Costanza in porfido rosso

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La Galleria dei Candelabri

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La Galleria degli Carte geografiche

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La Sala dell’Immacolata

Decorazioni pittoriche ad opera di Francesco Podesti che celebra il dogma dell’Immacolata Concezione avvenuta l’8 dicembre 1854 da parte di Pio IX.

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Affresco de “L’incendio di Borgo” di Raffaello (Stanza dell’Incendio di Borgo)

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Sala di Costantino

Sala destinata a ricevimenti e cerimonie ufficiali. Sulle pareti sono raffigurati quattro episodi della vita di Costantino tra cui la battaglia contro Massenzio.

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Stanza di Eliodoro (affreschi di Raffaello)

Era la stanza destinata alle udienze private del pontefice. Tra le opere, la “Liberazione di San Pietro”.

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Stanza della Segnatura (con affreschi di Raffaello)

E’ la sala che contiene gli affreschi più famosi dei Raffaello, tra cui la celeberrima “Scuola di Atene”.

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La Scuola di Atene (particolare). A sinistra Platone, a destra Aristotele

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La Cappella Sistina– Il Giudizio Universale

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La Cappella Sistina – La Creazione di Adamo

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Pinacoteca Vaticana – La Madonna di Foligno di Raffaello