Dopo quasi due anni di forzata inattività riprendo finalmente un discorso rimasto sospeso che è fatto di viaggi, fotografie, articoli, emozioni. Viaggiare oggi all’estero è diventato finalmente possibile, specie nei paesi dell’Unione Europea, anche se è necessario informarsi sempre molto bene prima di partire per essere sicuri di avere con sé tutti i documenti necessari, non solo il documento per l’espatrio (passaporto o carta d’identità), ma anche, oramai, green pass e PLF (richiesto anche per il rientro in Italia), cioè il Passenger Document Form da compilare on line sul sito internet dedicato (per compilare il PLF, clicca qui).
Alcune impressioni
Berlino è una di quelle mete che rientrano spesso nei programmi di viaggio dei turisti italiani (e non solo), sia per gli ottimi collegamenti aerei, sia per i prezzi non proibitivi di voli e hotel.
Lo dico subito, a scanso di equivoci: non è una città che mi ha incantato particolarmente, o quanto meno mi ha colpito meno rispetto ad altre capitali europee. E’ infatti una città molto elegante ma piuttosto moderna e con poca storia alle spalle. Comprendo però coloro che, dopo averla visitata, si innamorano di questa città fatta di interessanti palazzi imperiali, viali molto scenografici e qualche monumento da visitare. E’ una città che attira per la sua vita notturna e per l’ottima birra che nei locali si trova un po’ dappertutto ed è sempre davvero molto buona.
Berlino è una città che vive ancora sospesa tra due mondi, oscilla tra la volontà di voler dimenticare il suo ingombrante e recente passato e quella di voler ricordare un brutto periodo della storia per evitare che la stessa si ripeta. E’ stata letteralmente divisa in due da un muro che è stato lì per quasi trent’anni, segno tangibile, il più tangibile, dell’esistenza di due ideologie tra loro contrapposte.
Ovviamente non c’è più la Berlino Est e la Berlino Ovest di un tempo, anche se qua e là vi sono ancora dei segnali che le vogliono ricordare.
La visita
Una delle testimonianze più rilevanti dell’antica divisione della città è senza dubbio il Check-point Charlie che un tempo segnava proprio uno dei principali passaggi tra le due parti della città. Ed è proprio dal Check point che inizia la mia visita della città.

Si trova nel bel mezzo di Friedrichstraße e fino all’esistenza del muro consentiva il passaggio da una parte all’altra della città da parte di militari, diplomatici, cittadini stranieri.
Oggi vi si trova una ricostruzione fedele del check point, ormai divenuta un’attrazione turistica. Anche se scattarsi una foto è d’obbligo, magari simulando un saluto militare, resta un punto dolente, una ferita aperta della storia della città.
Proseguendo per Friedrichstraße è possibile raggiungere in pochi minuti la moderna e caotica Potsdamer Platz, snodo importante della città sulla quale si affacciano grattacieli dallo stile ardito e futuristico di cui l’archistar Renzo Piano è uno degli ideatori.

Proseguendo per Eberstraße e costeggiando il grande parco Tiergarten, si ha modo di passare davanti al monumentale Memoriale della Shoah, un campo con più di 2.000 stele disposte a labirinto in ricordo delle vittime ebraiche della seconda guerra mondiale.

Ancora pochi metri e si giunge a Pariser Platz dove si può ammirare la celebre Porta di Brandeburgo, il monumento più noto di Berlino, vero simbolo dell’intera Germania.

E’ una porta in stile neoclassico costruita a fine ‘700, sormontata da una quadriga di cavalli; durante la guerra fredda si trovava nella parte Est, vicino al muro che divideva la città, divenendo ben presto il simbolo della DDR. E’ rappresentata su alcuni tagli delle monete in euro. Davanti alla Porta si tengono ormai da anni gli eventi più rilevanti come manifestazioni, concerti o simili. Quando ci si trova davanti alla Porta ci si sente davvero immersi nella storia, inevitabile il ricordo di quando i tedeschi festeggiarono la caduta del muro avendo come sfondo simbolico proprio la Porta di Brandeburgo.
A pochi metri dalla Porta vi è il Reichstag, sede del Parlamento tedesco, purtroppo non accessibile (e neppure avvicinabile) il giorno della visita, per la presenza di alcune manifestazioni di piazza.

Da Pariser Platz si imbocca la centrale e lussuosa “Unter den Linden“, una delle arterie principali della città, così chiamata per la presenza di alberi di tiglio lungo il percorso.

Lungo la strada, costellata di bei palazzi eleganti, si dipartono strade dove è possibile effettuare delle interessanti deviazioni. La più rilevante è quella che conduce verso Gendarmenmarkt, probabilmente la più maestosa delle piazze berlinesi.
Sulla piazza si affacciano le chiese gemelle, ossia il Duomo francese (Französischer Dom) e il Duomo tedesco (Deutscher Dom), oltre alla sala dei concerti (Konzerthaus).

Altra breve deviazione conduce alla Friedrichswerdersche Kirche, una chiesa sconsacrata in stile neogotico. L’interno si presenta a navata unica ed è oggi sede di un museo di sculture. Un vero peccato, visto che la parte interna della “chiesa” risulta particolarmente interessante, con forme slanciate e strutture in marmo pregiato e legno.


Si giunge finalmente nel luogo più movimentato di Berlino, centro nevralgico del turismo e del commercio berlinese, ossia, Alexander Platz, che in Italia è nota anche per la celebre canzone di Franco Battiato cantata da Milva.

Sulla piazza si affaccia la torre della TV (Berliner Fernsehturm), alta 368 metri, alla sommità della quale vi è un ristorante molto noto in città.

Sulla piazza si affaccia anche il Duomo di Berlino, una delle costruzioni più rilevanti della città. E’ alto 98 metri e ha una cupola di 33 metri di diametro.

L’interno è a croce greca, davvero notevole l’organo situato nel braccio sinistro della chiesa.

I più coraggiosi (o i più resistenti) possono avventurarsi nella scalata dei 250 gradini che conducono in cima alla cupola dalla quale si ammira un superbo panorama a 360 gradi.

Oltre a quanto qui rappresentato Berlino consente altre possibili visite. Vi sono numerosi musei, come ad esempio il Gemäldegalerie, con quadri del Caravaggio, Giotto, Raffaello e altri, il Museo dell’Olocausto, il Museo di Pergamo. Da pochi mesi, su Unter den Linden, è stato inaugurato il Museo dedicato a Bud Spencer.
Città che si raggiunge facilmente, aspetto ovviamente il tuo post 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Bellissima descrizione, spero di andarci presto!
"Mi piace"Piace a 1 persona
@phileasfogg2020 in quegli anni le città tedesche erano per noi città futuristiche, enormi centri commerciali, grandi automobili, e persino incroci stradali regolati da semafori con telecamere, tutte cose all’epoca dalle nostra parti non si vedevano. Sono stato a Monaco di Baviera nei primi anni ’80 e la gente non mi credeva che la gente divideva i rifiuti per tipologia, quella che oggi chiamiamo la raccolta differenziata lì era già una realtà 40 anni fa.
"Mi piace""Mi piace"
Io la visitai in gita scolastica e fu un po’ uno shock, la prima città moderna, la prima città diversa dal classico modello italiano centro storico-periferia moderna… Mi ha scombussolato e al tempo stesso mi ha permesso di iniziare ad apprezzare città diverse. Poi, continuando a viaggiare, ho scoperto che ci sono tanti tipi di città
"Mi piace"Piace a 1 persona
Non solo non è una sorpresa, ma sono anch’io convinto che sia così. Non ho avuto purtroppo modo di vederla con il muro, due città, due mondi così diversi separati da un muro, piccolo ma insormontabile.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Io ho visitato Berlino prima e dopo la caduta del muro. Forse per te sarà una sorpresa ma la preferivo ai tempi precedenti alla sua caduta. Era più interessante. Aveva un suo fascino
"Mi piace"Piace a 1 persona