Ma come? Bari la città di Babbo Natale?!?
E’ così, e il motivo lo scoprirete alla fine di questo post!
Bari è da sempre una città di confine, un ponte tra l’Oriente e l’Occidente, un confine che oggi forse non è più blindato come un tempo, quando al di là dell’Adriatico non vi era un’Europa laica e democratica bensì un paese, l’Albania, che rappresentava l’avamposto più ortodosso del socialismo europeo.
Non è un caso che le grandi migrazioni che stanno caratterizzando il primo ventennio di questo secolo abbiano avuto inizio proprio a Bari. Era l’8 agosto del 1991 quando al porto di Bari sbarcò la Nave “Vlora” con a bordo più di 20.000 albanesi, ad oggi, probabilmente, il più grande sbarco di migranti mai avvenuto in Italia. Molti di quei disperati si sono fermati in Italia divenendo, in tanti casi, affermati professori, medici, professionisti.
Descrivere Bari per chi, come me, a Bari ci è nato e cresciuto, non è cosa semplicissima; è difficile infatti separare l’aspetto turistico della città, che contraddistingue questo blog, con i ricordi personali che inevitabilmente si affollano nella mente. Però, sono ormai più di vent’anni che non vivo più a Bari e devo dire che ogni volta che ci torno (capita spesso) la apprezzo sempre di più. Da ragazzo, pensare a Bari come una città turistica era considerato poco più di una barzelletta. Oggi Bari è diventata una splendida città dalle enormi potenzialità turistiche, con monumenti ottimamente conservati e un centro storico che rappresenta oggi il vero fiore all’occhiello dell’intera comunità barese.
Il giro della città
Le migliori cose della città si distribuiscono tra il centro storico (la “città vecchia” o “borgo antico”) e il c.d. “quartiere murattiano”, così denominato in quanto voluto dall’allora re di Napoli Gioacchino Murat, nel XIX secolo, per dare maggiore spazio alla cittadinanza barese ormai non più relegabile nel piccolo borgo antico.
Il quartiere murattiano
Il quartiere murattiano è il vero cuore di Bari, fulcro dell’economia, della cultura e del turismo della città. Si tratta di un chilometro quadrato delimitato da Corso Cavour, Via Manzoni, Corso Vittorio Emanuele e la ferrovia, un vero e proprio centro commerciale a cielo aperto. E’ costituito da strade tra loro perfettamente perpendicolari, tanto che i baresi amano affermare (neanche tanto) scherzosamente che “se Parigi avesse il mare sarebbe una piccola Bari“.
Il giro del quartiere murattiano può iniziare dal Teatro Petruzzelli (foto 1), nella centralissima Corso Cavour (che i baresi, per oscuri motivi di dizione, chiamano “Corso Càvour”, con l’accento sulla “a”). Costruito nel 1902, il teatro ha una capienza di oltre duemila posti ed è luogo indiscusso della cultura barese. Il teatro è stato interessato da un grave incendio, di natura dolosa, nel mese di ottobre del 1991. Qui l’evento storico si intrecciano con i miei ricordi personali. Era un sabato sera ed io, nelle mie scorribande giovanili, ricordo di essere passato davanti al Teatro poco dopo l’una del mattino di quello stesso giorno, quando il Teatro era ancora perfettamente integro. La mattina successiva, in pratica pochissime ore dopo, leggendo il titolo in prima pagina della “Gazzetta del Mezzogiorno”, pubblicata in edizione straordinaria, appresi della notizia del “Petruzzelli in fiamme”. In un primo momento pensai a uno scherzo (era il periodo dei giornali satirici tipo “Cuore” di Michele Serra). Purtroppo era la verità. I fatti non sono mai stati chiariti fino in fondo. Però, nel 2009, il Teatro Petruzzelli, con una rappresentazione della Turandot di Puccini, ha ripreso la sua seconda vita. Non vi sono più gli affreschi del Maestro Raffaele Armenise che impreziosivano la volta, distrutti nell’incendio, ma il Teatro è tornato, dopo oltre 18 anni, nella disponibilità dei cittadini.

Imboccando Via Putignani, la strada proprio di fronte al Teatro, e percorsi tre isolati si giunge in Via Sparàno (l’accento, questa volta, è sulla seconda “a”), la strada più esclusiva della città, con i negozi delle grandi griffe e dello shopping di lusso. E’ il salotto buono della città, luogo di incontro della “Bari bene”, resa ancor più scintillante dai recenti lavori di ritrutturazione. Attira l’attenzione lo storico “Palazzo Mincuzzi” (foto 2), un bellissimo edificio in stile liberty degli anni ’20, oggi sede di un’attività commerciale.

A pochi metri, la Chiesa di San Ferdinando (foto 3), sita nell’omonima piazza, risalente a metà ‘800. Storicamente, questa piazza è considerata un po’ “il centro del centro” di Bari, cioè il vero fulcro geografico della città murattiana.

Proseguendo nella medesima direzione si giunge in Corso Vittorio Emanuele, la strada più grande del quartiere murattiano (è l’unica a doppio senso di marcia) dove vi hanno sede, tra gli altri, la Prefettura, il Municipio, il TAR (nella prospicente Piazza Massari) e il Teatro Piccinni (foto 4).
Dedicato al grande musicista barese del ‘700 (al quale è pure dedicata una importante strada del quartiere murattiano e un monumento proprio di fronte al teatro), il Piccinni è il più antico teatro della città, il più importante durante il lungo periodo di chiusura del Teatro Petruzzelli. Costruito a metà ‘800, ha una capienza di poco più di 600 posti.

Il Teatro si trova nelle immediate vicinanze della Città Vecchia. Attraversando la dirimpettaia Piazza Massari, infatti, si giunge al Castello Svevo (foto 5), situato proprio ai margini della città vecchia. E’ una fortificazione medioevale del XII secolo, adibita in passato anche a carcere e caserma. Oggi il Castello è circondato da un profondo fossato difensivo. Nel 2017 è stato sede di un G7.

Poco lontano, la Piazza dell’Odegitria, sede della Cattedrale (foto 6, ripresa dall’alto). Contrariamente a quanto si possa pensare, la Cattedrale non è dedicata a San Nicola, patrono della città, bensì a San Sabino, il co-patrono meno famoso di Bari. Nella piazza è da visitare “U Marnarid“, storico negozio di dolci fondato più di 150 anni fa.

Ritornando sui propri passi in Corso Vittorio Emanuele e voltando verso il mare, si ha di fronte il Teatro Margherita (foto 7). Ha una storia molto sfortunata. Fu edificato agli inizi del ‘900, subito dopo la costruzione del Teatro Petruzzelli i cui proprietari ottennero una sorta di “esclusiva” affinchè non venissero costruiti altri Teatri sul suolo comunale. Per eludere questo patto, il Teatro fu costruito letteralmente sul mare, con una struttura interamente in legno analoga a quella di una palafitta.
Dopo alterne vicende, che hanno visto anche un incendio pochi anni dopo la sua costruzione, il Teatro è rimasto chiuso per oltre un trentennio. E’ in atto una completa riqualificazione del Teatro, oggi sede di mostre espositive.

Il Teatro Margherita si trova proprio al confine tra il borgo antico e il quartiere murattiano. Di fronte, infatti, vi è il c.d. “Palazzo della Motta” (così chiamato in quanto sede, per vari decenni, di un bar). Una targa ricorda che il Palazzo rappresenta il primo avamposto della città nuova voluta da Gioacchino Murat. La struttura, dopo alterne vicende, è oggi sede di una catena internazionale di fast-food.
La città vecchia
In questo punto vi è il principale accesso alla Città Vecchia (l’altro, l’abbiamo visto, è quello di Piazza Massari). Si tratta di Piazza del Ferrarese (foto 8, in versione natalizia), riportata agli antichi splendori dopo gli anni bui in cui la Piazza era ridotta a un disastrato e antigienico mercato del pesce.
Oggi la Piazza, vero punto di raccordo tra la Bari antica e quella moderna, è sede di passeggio, con un suggestivo ciottolato che include anche un breve tratto dell’antica Via Appia-Traiana, costruita dai Romani nei primi anni del II secolo d.C.

Da Piazza del Ferrarese si giunge, senza quasi accorgersene, in Piazza Mercantile, la più importante del Borgo antico.
Un tempo inaccessibile, oggi la Piazza rappresenta il salotto più mondano della città. Sulla Piazza, oltre agli innumerevoli locali affollati da giovani e turisti, si affaccia il “Palazzo del Sedile” (foto 9), il più caratteristico edificio della città vecchia. Ha una facciata articolata su due livelli e sormontata dalla torre dell’orologio, risale alla seconda metà del XV secolo. Il palazzo ha ricoperto varie funzioni dalla sua costruzione: è stato loggia dei mercanti, sede del governo municipale e primo teatro pubblico della città.
Sulla piazza è pure presente la “Colonna della Giustizia”, costituita da una colonna in marmo e da un leone in pietra. Era il luogo in cui i debitori insolventi, bancarottieri e falliti venivano legati ed esposti al pubblico. Per questo motivo è anche chiamata “Colonna Infame”.

Da Piazza del Ferrarese si può proseguire la visita del Borgo antico percorrendo la c.d. “Muraglia” dalla quale è possibile ammirare uno splendido panorama del lungomare. In alcuni periodi dell’anno entra nello skyline della città anche la grandiosa Ruota panoramica, alta 55 metri (foto 10).

Il Fortino (foto 11) si trova nella punta più esposta della Muraglia, un tempo locale pubblico, poi punto panoramico a disposizione dei cittadini, oggi purtroppo non sempre accessibile.

Proseguendo ancora lungo la Muraglia, sulla sinistra, scendendo alcune scale, si giunge alla grandiosa Basilica di San Nicola (foto 12), il più importante e celebre monumento della città.
Costruita alla fine del XII secolo, la Basilica conserva le spoglie di San Nicola.
Personalmente amo affermare che Bari è la vera e unica città di Babbo Natale. Perchè? La leggenda di Babbo Natale (oggi raffigurato barbuto e con un vestito rosso in quanto testimonial della Coca-Cola in una pubblicità degli anni ’30) nasce in realtà proprio da San Nicola. Vescovo di Myra, in Turchia, Nikolaus, secondo una consolidata tradizione, amava offrire doni ai bambini poveri i quali lo seguivano con amore e ammirazione. Da qui il mito dell’anziano signore che porta i doni ai bambini buoni la notte di Natale.
E così Nikolaus è divenuto Santa Claus, cioè il Babbo Natale degli americani e dei paesi nordici. E visto che le spoglie mortali di Nikolaus, cioè di San Nicola, sono conservate a Bari (in parte anche a Venezia), è storicamente corretto affermare che la vera città di Babbo Natale non sia Rovaniemi (nè tantomeno il Polo Nord) bensì Bari. Pertanto, se volete visitare la vera casa di Babbo Natale, non dovete andare troppo lontano, basta andare a Bari!

Ciao, complimenti per l’articolo, molto esaustivo!
Abbiamo scritto anche noi un articolo su Bari, passa a trovarci se ti va 🙂
https://allaboutpuglia.com/bari-cosa-vedere/
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Cocco barese non me la immaginavo proprio! Città che merita comunque dì essere rivalutata. E non lo dico soltanto perché sono barese di nascita (e anche di crescita). 😊
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Sono barese di nascita ed ahimè non sempre riesco a tornare in questa città. Quindi leggere e vedere le foto mi apre il cuore 😉
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Una città importante, turisticamente sottovalutata, economicamente dinamica. Grazie per il commento ☺️
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Un interessantissimo articolo su quella che (insieme a Napoli e Palermo) può essere a giusta ragione considerata (per storia e tradizione) una delle grandi capitali del Sud)
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Mi piacerebbe a breve ma ora vivo in Inghilterra. Speriamo presto, al momento non posso scendere per la questione della brexit. Devo sapere come rientrare. Ma grazie infinite per la tua disponibilità. ❤️❤️❤️
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Spero di aver suscitato un po’ di interesse per la città. Se vai, fammi sapere così ti do qualche indicazione in più come autoctono (ancorché emigrato…)
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Non sono mai stata a Bari, in Puglia si, spero di poterla visitare prima o poi!
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