Diversi sono i soprannomi che contraddistinguono la città di Bologna, la più nota è la “Città dotta”. Bologna, infatti, è la città in cui nel 1088 è stata fondata la prima Università al mondo; è anche “la rossa”, non tanto per la sua grande tradizione politica di sinistra come si potrebbe pensare quanto per il colore dei tetti delle sue case che, visti dall’alto, appaiono come di un uniforme colore rosso; ed è “la grassa” per la sua grande tradizione gastronomica che qui ha visto nascere alcuni dei più importanti piatti della tradizione italiana famosi al mondo come le lasagne, i tortellini, le tagliatelle.

Bologna è una delle città italiane più importanti ma, ciononostante, raramente viene presa in considerazione per un viaggio o per un week-end. Eppure Bologna vanta numerosi monumenti di grande interesse e, anche se una vacanza a Bologna potrebbe non scaldare il cuore dei più scettici, vi assicuro che due o tre giorni potrebbero anche non bastare per una visita approfondita della città.

La visita della città

Il centro di Bologna, chiamato anche il “quadrilatero” per una vaga somiglianza alla tetragona figura geometrica, ha il suo fulcro in Piazza Maggiore, che i bolognesi chiamano anche “Piazza Grande”, un nome che rievoca inevitabilmente una grande canzone di Lucio Dalla che in questa città ha avuto i suoi natali (in città vi è anche un museo a lui dedicato).

E il centro di Piazza Maggiore è la Chiesa di San Petronio (foto 1), enorme nelle sue dimensioni. E’ la 4^ chiesa più grande d’Italia e 13^ al mondo secondo classifiche ufficiose. Si presenta con una facciata “bicolore”, ossia in pregiato marmo bianco nella parte inferiore, in mattoni rossi e meno rifinita nella parte superiore, probabilmente per mancanza di fondi durante la costruzione.

1. Piazza Maggiore

Se devo dirla tutta, pur riconoscendo la maestosità della costruzione e pur considerando che è uno dei monumenti simbolo della città, non è la cosa che di Bologna mi è piaciuta di più. L’interno (foto 2) risulta molto ampio con colonne alte e slanciate e archi a sesto acuto, secondo uno stile che richiama il gotico italiano.

2. Chiesa di San Petronio (interno)

Uno degli aspetti che colpisce al momento dell’ingresso in chiesa è la presenza fissa, ma discreta, di militari che presidiano costantemente la basilica. Il motivo è abbastanza noto e si riconduce alla presenza nella “Cappella dei Magi” (la 4^ cappella della navata di sinistra, foto 3) di un affresco di oggetto religioso particolarmente irreverente, opera di Giovanni da Modena.

3. La Cappella dei Magi

Accanto a Piazza Maggiore c’è un altro dei simboli della città, la Fontana del Nettuno del Giambologna (foto 4), al Zigant (il Gigante) nel dialetto felsineo.

4. Fontana del Nettuno

La piazza è legata a una serie di leggende e credenze popolari. La più nota è quella secondo cui gli studenti universitari non devono attraversarla passando dal centro ma devono percorrerla lungo i bordi, pena un allungamento irreversibile del proprio percorso di studi. Un’altra credenza popolare vuole che girare attorno alla statua del Nettuno prima di un esame porti fortuna. Infine c’è la c.d. “mattonella della vergogna”, facilmente individuabile sulla pavimentazione della piazza in quanto di colore più scuro rispetto alle altre. Sarebbe il punto esatto dal quale si noterebbe uno scherzo ideato dal Giambologna che, in contrasto con il suo committente religioso (il Cardinale Carlo Borromeo, emissario di Papa Pio IV), avrebbe utilizzato un gioco di prospettiva per far sembrare il Nettuno “più dotato” di quanto uno potrebbe pensare. Ma sono leggende….

Non lontano dalla piazza c’è un altro simbolo della città, la Torre degli Asinelli (foto 5) e, accanto, la più piccola Torre della Garisenda.

La Torre degli Asinelli è visitabile percorrendo i suoi 497 gradini per giungere ai 97,20 metri di altezza.

5. Le Torri degli Asinelli e della Garisenda

Dalla sommità della torre si capisce il motivo per cui Bologna la chiamano anche la “Città rossa” (foto 6). Anche in questo caso vi è una leggenda, mai salire sulla torre prima di essersi laureati.

A poco più di 200 metri da Piazza Maggiore, in Piazza Galvani, c’è quello che ritengo probabilmente il monumento più bello e interessante della città, la Biblioteca Comunale del’Archiginnasio (foto 7). Superato lo splendido cortile di ingresso, con meravigliosi stucchi e affreschi, si giunge al sorprendente “Teatro anatomico“, luogo in cui originariamente si svolgevano, spesso anche davanti al pubblico, le autopsie dei cadaveri. Al di là della descrizione poco allegra, la struttura, completamente in legno, è davvero meravigliosa. Sulle pareti vi sono le statue dedicate ai grandi medici della storia tra i quali riconosco Galeno (in farmacia si possono acquistare i farmaci galenici…) e Ippocrate. A seguire l’Aula Magna, non sempre visitabile in quanto spesso sede di eventi e congressi, e la meravigliosa biblioteca, non visitabile se non per motivi accademici, con preziosi libri antichi.

A 500 metri dall’Archiginnasio non può mancare la visita alla Basilica di Santo Stefano (foto 8). Difficile darle una definizione senza incorrere in semplificazioni. Più che una chiesa è un complesso di edifici di culto dove si susseguono chiese, cappelle, cripte, chiostri, uno di seguito all’altro. E’ nota anche come complesso delle sette chiese, e visitandola si comprende anche il motivo.

Significativo e denso di significati mistici e religiosi e il pellegrinaggio al Santuario di San Luca (foto 9) cui si giunge attraverso un porticato pedonale di poco meno di 5 km, un vero e proprio percorso salvifico e di purificazione. A dirla tutta, io sono arrivato in auto percorrendo a piedi solo l’ultimo tratto. Ma non ditelo a nessuno….

Girovagando tra i vicoli della città ci si può imbattere anche in sorprese come la Finestrella di Via Pella 16a (foto 10) dalla quale ci si affaccia per vedere un caratteristico canale. Molto carino, tuttavia definire questa zona di Bologna come una piccola Venezia, come scritto in alcune guide, è un tantino esagerato, ma è una cosa simpatica da vedere

10. La finestrella di Via Pella 16a

Ancora due capolavori da ammirare, entrambe opere mirabili di Niccolò Dall’Arca, l’Arca di San Domenico (foto 11), nella chiesa omonima, capolavoro assoluto dell’arte scultorea italiana, una struttura marmorea che conserva le reliquie del santo, e il “Compianto del Cristo Morto” (foto 12), nella chiesa di Santa Maria della Vita, un’opera in terracotta di grande forza espressiva, dove la Maddalena (la statua all’estrema destra) esprime quello che viene definito un vero “Urlo di pietra”.

11. Arca di San Domenico

Dove dormire

Bologna è una città mediamente cara per gli alloggi (e non solo), anche perchè è spesso sede di eventi, congressi, manifestazioni. Trovare un hotel a buon prezzo all’interno del quadrilatero non è affatto semplice, specie se si cerca un hotel con parcheggio.

Io vi segnalo lo “Zanhotel Europa” che, pur trovandosi ai margini del quadrilatero, ha il pregio di avere un parcheggio privato (a pagamento) ed essere a pochi passi dalla stazione ferrovia (quindi va bene sia se viaggiate in auto, sia se viaggiate in treno). Piazza Maggiore la si raggiunge in 20 minuti a piedi (o con l’autobus 25).

La mia recensione su Tripadvisor la trovate qui.

Dove mangiare

Bologna è definita la “città grassa”, e già questo basta per capire che si mangia bene quasi dappertutto.

Bologna è la città dei salumi e della mortadella in particolare. Se cercate un locale dove assaggiare prelibatezze di questo tipo, la Salumeria “Simoni“, in Via delle Pescherie Vecchie, è ciò che fa per voi.

La mia recensione su Tripadvisor la trovate qui.


Un’ottima Trattoria è “Da Gianni“, nella centralissima Via delle Clavature, ottimo cibo e servizio impeccabile, il migliore tra quelli che ho provato durante il mio soggiorno in città.

La mia recensione su Tripadvisor la trovate qui.


Target più turistico ma sempre di buona qualità è il “Ristorante “Victoria“, in Via Augusto Righi (una traversa di Via Indipendenza).

La mia recensione su Tripadvisor la trovate qui.


Più modesto, sia nei prezzi ma anche nella qualità, è la “Trattoria “Da Romano“, vicino allo Zanhotel Europa.

La mia recensione su Tripadvisor la trovate qui.

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