A poco più di un’ora da Roma, Subiaco nasconde nel proprio territorio degli autentici gioielli di arte e architettura in un contesto naturale di grande bellezza.

Subiaco, oltre ad aver dato i natali all’attrice Gina Lollobrigida e a Ciccio Graziani (centravanti della Nazionale di calcio campione del mondo nel 1982) è nota soprattutto per la presenza di due preziosi esempi di architettura monastica, fulgide rappresentazioni della vita di San Benedetto da Norcia e di Santa Chiara che in questi luoghi hanno trascorso parti importanti della propria vita improntata al lavoro e alla preghiera (“Ora et labora“, infatti, è il motto benedettino).

Il Monastero di San Benedetto

Il Monastero di San Benedetto (o Santuario del Sacro Speco) si trova arroccato sulla parete rocciosa del Monte Taleo e si presenta all’esterno come una struttura di grande impatto e solennità (foto 1).

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1. Il Monastero di San Benedetto – parte esterna

Il Monastero è stato edificato sulla grotta (foto 2) dove agli inizi del VI secolo un giovane Benedetto visse per quasi tre anni seguendo le regole di vita eremitica degli anacoreti. La visita della grotta e la possibilità di calpestare quegli stessi luoghi dove il monaco trascorse parte della propria esistenza desta sicuramente molta emozione.

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2. La grotta di San Benedetto

Il Monastero si compone di due chiese sovrapposte e di un gran numero di piccole cappelle che seguono l’andamento della parete di roccia a cui la struttura è addossata.

Le pareti e i soffitti sono impreziositi da straordinarie decorazioni pittoriche di grande qualità (foto 3) che raffigurano scene e figure religiose.

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3. Decorazioni pittoriche

Il monastero si erige in una zona che ancora oggi risulta alquanto appartata rispetto agli affollati itinerari turistici e, pur in presenza di un numero considerevole di visitatori, il luogo riesce ancora a conservare un grande silenzio ispirando grande tranquillità, grazie anche ai turisti che visitano questo luogo rispettando (nella maggioranza dei casi) la sacralità del luogo. Bellissimo il chiostro (foto 4) nonché il magnifico panorama che si apre dal vicino terrazzo dal quale è possibile vedere l’intera valle dei monti simbruini.

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4. Chiostro

Il Monastero di Santa Scolastica

A circa 1 km dal Monastero di San Benedetto si erge il Monastero dedicato a Santa Scolastica.

All’interno, oltre alla chiesa intitolata alla Santa che ha ispirato l’ordine delle suore clarisse, è presente una fornitissima farmacia dove i monaci benedettini mettono in vendita i propri prodotti a base di erbe, molti dei quali preparati all’interno del monastero stesso.

Bellissimo il chiostro gotico dal quale è possibile ammirare uno scorcio del campanile (foto 5). Costruito tra la fine del 1200 e gli inizi del 1300, il chiostro deve il suo nome “gotico” alla presenza di archi a sesto acuto.

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5. Il Campanile

Attira lo sguardo il sorprendente “Chiostro dei cosmati” (foto 6) di forma rettangolare, con archi che poggiano su colonnine aventi forma differente (lisce e tortili, singole e binarie).
I pezzi che compongono gli archi sono numerati progressivamente; ciò fa pensare ad un lavoro prefabbricato a Roma e poi qui trasportato e ricomposto.
Il pavimento delle gallerie è più basso rispetto a quello del cortile interno, al centro del quale sta un pozzo marmoreo.

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6. Chiostro dei Cosmati

Per ogni informazione sul Monastero di San Benedetto e sul Monastero di Santa Scolastica (compresi gli orari di apertura) potete fare riferimento al sito ufficiale che è raggiungibile qui. E’ anche possibile seguire delle visite guidate gratuite organizzate da volontari.

Laghetto di San Benedetto

Dopo aver visitato due loghi sacri di grande impatto emozionale è possibile completare la gita con una facile passeggiata al Laghetto San Benedetto (foto 7), in un contesto naturalistico di grande bellezza e tranquillità.

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7. Laghetto di San Benedetto

L’imbocco del percorso è qui, poco dopo le rovine della villa neroniana; dopo un breve percorso in auto o con una breve camminata di 10-15 minuti si giunge a un piccolo parcheggio dove, nelle giornate meno affollate, è possibile parcheggiare l’auto. Dal parcheggio si imbocca il vero e proprio sentiero. Nelle giornate più affollate è possibile che gli accessi siano a numero controllato. Dopo un percorso boscoso di 10 minuti si giunge al laghetto, con una cascatella e un’acqua limpida di un bellissimo colore verde, immersi in una vegetazione lussureggiante. Per la sua natura incontaminata e per il colore smeraldo delle acque la zona del laghetto viene simpaticamente soprannominata “I Caraibi del Lazio“.