Canazei è una delle perle autentiche delle Dolomiti, principale luogo di villeggiatura estiva e invernale della Val di Fassa, tra le più belle in assoluto di tutto l’arco alpino.
Posta a 1.450 mt. di altezza, Canazei è una località che fa la felicità di famiglie ed escursionisti in quanto capace di racchiudere nei suoi magici confini splendidi luoghi di montagna adatti per tutte le difficoltà e per tutti i gusti  ma anche luoghi di incontro per bambini come parchi giochi, prati, parchi avventura, il tutto circondato da bellissime montagne e corsi d’acqua che rendono il panorama e il paese davvero suggestivi (foto 1 e 2).

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1. Canazei
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2. Canazei

Il paese è attraversato dal torrente Avisio che rende il paesaggio sempre dinamico, con il continuo scorrere dell’acqua che accompagna il visitatore in ogni momento della giornata (foto 3).

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3. Il torrente Avisio

Innumerevoli i negozi e le occasioni per fare shopping, per l’acquisto di abbigliamento sportivo ma soprattutto delle meravigliose specialità gastronomiche come polenta, funghi, grappe.

Praticamente infinite le possibilità per le escursioni, di qualunque difficoltà e per tutti i gusti. Proviamo a elencarne alcune.

Per un inizio soft è possibile provare la funivia del Col Rodella (foto 4).

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4. Col Rodella

Si giunge a Campitello, piccolo centro montano a 2 km da Canazei. Il paese si può raggiungere ovviamente in auto, ma sarebbe un peccato, tanto comoda e panoramica è la strada pedonale che costeggia il torrente Avisio. Presa la funivia e giunti alla stazione a monte si aprono numerose possibilità di escursioni. La più semplice e breve è quella che conduce in pochi minuti al rifugio Pertini dal quale si gode il magnifico panorama dolomitico a 360° su tutta la valle. Da qui si può anche ammirare il sempre maestoso Massiccio della Marmolada.

Una delle escursioni più belle è rappresentata dalla Valle di San Nicolò, una valle laterale della più nota Val di Fassa, non molto conosciuta dal grande pubblico ma che merita sicuramente la visita di un giorno.

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5. Valle di San Nicolò

Si giunge fino a Vigo di Fassa in auto, dopodiché ci si addentra in questa stretta ma bella vallata. La strada finisce dopo circa 5 km. Parcheggiata l’auto in un’area di sosta a pagamento si intraprende il sentiero. In realtà vi sono due opzioni. Da evitare il sentiero posto sulla destra il quale, pur addentrandosi in un bel bosco, risulta più faticoso per la presenza di numerosi saliscendi, con possibilità di trovare condizioni di umido e terreno bagnato. Il sentiero posto sulla sinistra (foto 5) si presenta invece molto comodo e panoramico, percorribile anche da famiglie con bambini in passeggino. Dopo circa un’ora e un quarto di cammino si giunge alle cascate e, nelle immediate vicinanze, alla Baita delle Cascate (foto 6).

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6. La Baita delle Cascate

La Baita è sempre molto affollata e trovare posto non è semplicissimo. Ma bisogna provarci, la sua polenta è tra le migliori in assoluto di tutto l’arco alpino!

Non si può poi mancare una escursione sulla vetta della Marmolada, una delle poche occasioni per salire comodamente oltre i 3.000 metri di altitudine senza particolare fatica.

La funivia è posta a Malga Ciapela, a 20 km da Canazei. Nonostante la breve distanza, per raggiungere la località ci vuole almeno una mezz’ora, visto che va “scavallato” il Passo Fedaia,  posto a 2.057 mt., una strada molto ostica da affrontare in auto per le sue pendenze che superano anche il 12% che mettono a dura prova i freni e le abilità del guidatore.

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7. La Marmolada

Giunti alla stazione a monte della funivia ci si trova catapultati a 3.265 metri di altezza, non male visto lo scarso impegno fisico richiesto per arrivarci. Purtroppo il ghiacciaio non è lo stesso che si poteva ammirare solo un ventennio fa e, come molti ghiacciai alpini, mette un po’ di tristezza vederlo così malconcio. Tuttavia, l’altitudine è notevole e la neve ve ne è in grande quantità. I più coraggiosi (o i più incoscienti) percorrono anche una sottile cresta (foto 7)  che consente di scalare gli ultimi 78 metri di dislivello che separano la stazione a monte della funivia dalla Punta Penia, il punto più alto della montagna, posto a 3.343 metri.

Una delle escursioni più note della Val di Fassa, e probabilmente di tutte le Alpi, è il Piz Boè, il quale rappresenta l’over 3.000 più semplice da scalare per chi non è alpinista di professione, senza impegni fisici particolari.

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Il punto di partenza è dato dal Passo del Pordoi, raggiungibile in auto con la SS48 e i suoi 22 tornanti. Parcheggiata l’auto, si sale con la funivia che conduce dai 2.239 del Passo ai 2.950 del Sass Pordoi, posto alla stazione a monte della funivia medesima. Giunti alla vetta della funivia, il Rifugio del Piz Boè – la Capanna Fassa –  è già ben visibile davanti all’escursionista e si presenta come una innocua capanna in legno apparentemente non molto lontana.

Il percorso si presenta inizialmente piuttosto semplice e persino rilassante, visto che si scende di quasi 150 metri fino ai 2.829 mt. della Forcella Pordoi. Da qui si prosegue in direzione della vetta superando delle roccette facilmente superabili grazie agli scorrimani metallici che aiutano a percorrere questo punto dell’escursione apparentemente difficile ma che, fatte salve le persone anziane o le famiglie con passeggini, è ben percorribile da chiunque senza particolare fatica.

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8. Deltaplanista sul Piz Boè

Giunti in vetta si può godere un panorama alpino a 360 gradi, anche perchè ci si trova nel punto più alto di tutto il gruppo del Sella. Il rifugio è piuttosto piccolo, è poco più che una casetta in legno, ma è tanta la soddisfazione di aver raggiunto un punto piuttosto alto senza, tutto sommato, grandissima fatica. Al momento dell’escursione un favorevole colpo di fortuna mi ha consentito di immortalare questo deltaplanista  (foto 8) che volava in grande velocità proprio sopra le nostre teste. Una meraviglia!

Il percorso dal Sass Pordoi fino alla Capanna Fassa lo si può completare, con tutta calma, in un’ora/un’ora e un quarto ma persone più allenate possono impiegarci anche meno di 45 minuti.

Per il rientro vi sono due possibilità. La prima è quella che prevede il ritorno sui propri passi. La seconda è quella che prevede un giro un po’ più lungo e più panoramico. In questo modo si può ritornare alla Forcella Pordoi incontrata anche sul percorso dell’andata passando attraverso il più moderno e attrezzato Rifugio Boè (foto 9).

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9. Rifugio Boè

Bisogna tuttavia avere a mente un aspetto molto importante. Optando per questo percorso di ritorno ci si imbatte in punti particolarmente esposti, larghi poco più di mezzo metro, appena sufficienti per appoggiare i piedi. E’ necessario camminare per passi laterali, anche perchè alle proprie spalle c’è un non proprio divertente burrone di qualche centinaio di metri. Si tratta, è vero, di punti molto brevi, lunghi una decina di metri in tutto forse, peraltro attrezzati anche con una corda metallica alla quale ci si può legare. Tuttavia, se non si è preparati con imbracature e moschettoni il percorso potrebbe apparire un po’ pericoloso per chi non ha una grande esperienza di montagna. In questi casi sconsiglio questo percorso a favore di quello già utilizzato durante il percorso dell’andata.

Se ci cerca un pomeriggio rilassante, è possibile fare una breve gita al lago di Carezza (foto 10) che si raggiunge in poco più di mezz’ora di auto.

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10. Il lago di Carezza

L’acqua ormai è molto ritirata, come purtroppo accade per gran parte degli specchi d’acqua di montagna, ma si presenta ancora di un bel verde smeraldo e invoglia un bel giro a piedi lungo tutta la lunghezza del lago atraverso un suggestivo quanto comodo percorso tra i boschi.

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