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La civiltà greca si è sviluppata per un periodo di oltre 800 anni, dall’età arcaica collocabile attorno all’anno 1000 a.C. fino all’anno 146 a.C., anno in cui la Grecia passò sotto il dominio romano. Si tratta a ben vedere di un arco temporale piuttosto lungo durante il quale sono state lasciate tracce indelebili della loro genialità nel campo politico, artistico e letterario. Uomini come Pericle, Omero o Sofocle sono personaggi estremamente attuali e non è un caso che ancora oggi le democrazie moderne sono da considerarsi le pronipoti di quella greca e se autori come Omero o Sofocle vengono tuttora studiati nelle scuole e rappresentati con successo nei teatri .

La civiltà greca ha lasciato segni tangibili del proprio genio artistico, soprattutto grazie ai magnifici templi molti dei quali presenti in Sicilia. In questo blog ho già avuto modo di parlare dei grandi capolavori architettonici con i templi di Segesta e Selinunte ma anche con la splendida Valle dei Templi di Agrigento, segnali inconfondibili di una magnificenza mai tramontata.

E non è stata una sorpresa scoprire che anche lontano dalla Sicilia vi sono templi greci altrettanto belli e maestosi. Si tratta di Paestum, l’antica città di Poseidonia, i cui resti perfettamente conservati lasciano il visitatore incantato per il loro splendore e la loro imponenenza.

La visita

Il sito archeologico di Paestum si trova in località Capaccio, a 30 km a Sud di Salerno, in un contesto paesaggistico di grande bellezza. Visitato ogni anno da più di 400 mila persone, Paestum colpisce soprattutto per i suoi tre templi, adagiati su questa spianata in rapida sequenza.

Una volta entrati, è possibile ammirare subito, sulla propria destra, il Tempio di Atena o di Cerere (foto 1), il più piccolo dei tre presenti nel sito, databile attorno al 500 a.C.

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1. Tempio di Atena o di Cerere

Si caratterizza con le sue forme armoniose e le sue perfette proporzioni, tipiche dei templi greci, con una facciata con un numero pari di colonne, in questo caso 6, e di un numero di colonne sulla parte laterale pari al doppio delle colonne fontali più una (in questo caso, 13). L’elemento che rende questo tempio davvero particolare è la presenza del frontone alto sulla facciata.

Tradizionalmente il tempio era stato attribuito a Cerere ma, in seguito al ritrovamento di alcune statuette in terracotta che raffigurano Atena, oggi si ritiene più probabile quest’ultima attribuzione. Inoltre, il tempio sorge sulla parte più alta della città, luogo dove venivano tradizionalmente eretti i templi in onore di Atena nelle città greche.

Proseguendo in direzione Sud si perviene al secondo grande tempio del sito archeologico, quello dedicato a Nettuno o Poseidone (foto 2 e 3), divinità che dà il nome alla città. Il tempio, edificato nel V secolo a.C., si presenta in perfette condizioni ed è considerato tra i migliori esempi di architettura dorica. Risulta elevato su un crepidoma di tre gradini e si presenta con un colonnato dorico 6×14. Il numero pari di colonne sui fianchi, quattordici in luogo delle canoniche tredici, rappresenta un’anomalia rispetto alla consuetudine presente nei templi greci.

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2. Tempio di Nettuno (facciata)
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3. Tempio di Nettuno (retro)

Accanto, il terzo tempio, quello dedicato a Hera (foto 4).

Più noto come Basilica, il Tempio è stato edificato attorno al V sec. a.C. ed era dedicato ad Hera, sposa di Zeus e principale divinità di Poseidonia. Il Tempio è davvero grande e si presenta con un colonnato 9×18 (il Partenone di Atene, ad esempio, ha un colonnato 8X17).  Anche in questo caso il numero dispari di colonne nella facciata rappresenta una peculiarità di questo tempio.

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4. Tempio di Hera

Un’altra particolarità del tempio è data dalla possibilità di visitarlo anche all’interno (foto 5), attraverso un percorso realizzato nel 2016 composto da pedane in legno che consentono una ottima fruibilità, grazie anche all’abbattimento delle barriere architettoniche. In questo modo è possibile ammirare al meglio la sala interna, divisa da una fila di colonne centrali.

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5. Tempio di Hera (interno)

Museo archeologico

Al termine, non può mancare una visita all’annesso Museo archeologico che conserva dei capolavori di assoluto valore.

Il pezzo più pregiato della collezione è sicuramente la “Tomba del tuffatore“, di grandissimo valore storico e artistico. E’ l’unica testimonianza nota di pittura greca di grandi dimensioni, realizzata con la tecnica dell’affresco. Il nome prende origine dalla raffigurazione, del tutto singolare, che appare sulla copertura, un giovane nudo che si tuffa in uno specchio d’acqua, immagine metaforica del passaggio dalla vita alla morte (foto 6).

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6. Tomba del Tuffatore (copertura)

Le pareti più lunghe della tomba riprendono per lo più scene conviviali, con uomini inghirlandati, adagiati sui triclini in pose simposiali (foto 7).

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7. Tomba del Tuffatore (pareti laterali)

Di grande interesse, infine, la ricca collezione di vasi, anfore e contenitori in genere, destinati a raccogliere alimenti ma anche oli profumati e unguenti, riccamente decorati con raffigurazioni floreali o scene con divinità (foto 8 e 9).

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8. Anfore del Museo/1
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9. Anfore del Museo/2

Alcuni suggerimenti

Il sito ufficiale del sito archeologico lo trovi qui dove sono indicati prezzi e orari di visita. Molto conveniente il piano famiglia che consente un notevole risparmio. Fortemente consigliata anche la visita del Museo (non soffermatevi solo sui Templi).

Se vi trovate a Paestum nel periodo estivo, è possibile associare la visita del parco archeologico e del Museo con un pomeriggio trascorso al mare. La spiaggia è a meno di 10 minuti di auto. Volendo allungare un po’, è possibile raggiungere Agropoli, a 20 minuti di auto.