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Sermoneta è tra i borghi più affascinanti del Lazio, circondato com’è dalle sue possenti mura e completamente arroccato attorno al  suo splendido castello intitolato al nobile casato dei Caetani. Si presenta come un fittissimo dedalo di viuzze, con scenografiche scalinate ed edifici graziosamente adornati con fiori colorati che danno a Sermoneta un aspetto da cartolina.

Si raggiunge in circa 45 minuti di auto dall’uscita autostradale di Valmontone (autostrada A1), non lontano da Roma. Ancorchè le sue origini le si facciano risalire, secondo la tradizione, all’antica città volsca di Sulmo, citata da Virgilio nell’Eneide, l’odierna Sermoneta, che oggi conta quasi 10 mila abitanti, ha origini nell’Alto Medioevo. Successivamente, a partire dal XIII secolo, Sermoneta divenne feudo della famiglia Caetani, storica famiglia laziale cui la cittadina è ormai da sempre legata.

Il Castello Caetani

La visita del Paese, che può richiedere anche un’intera giornata, non può che partire dal Castello Caetani. La sua costruzione risale all’XI secolo e si deve alla famiglia degli Annibaldi. Con il passar del tempo ha poi assunto sempre più scopi soprattutto difensivi, con uno stile architettonico incentrato su schemi essenzialmente militari. Ciò è dovuto soprattutto al periodo in cui il Castello divenne proprietà della famiglia Borgia, notoriamente molto battagliera e poco avvezza all’accoglienza.

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1. L’ingresso del Castello

Superato l’ingresso (foto 1), si percorrono delle rampe che conducono alla Piazza d’Armi (foto 2) attraverso un ponte levatoio. Dalla Piazza, piuttosto ampia e avente forma quadrangolare, si ha una visione piuttosto completa dell’intero castello. In particolare, la vista è dominata dai due torrioni, il “Maschio” e il c.d. “Maschietto”.

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2. Piazza d’Armi

Di fronte ai torrioni, si può accedere alla “Casa del Cardinale” (foto 3), fatta erigere dai Borgia attorno al ‘400. Al suo interno, un dipinto del pittore locale Girolamo Siciolante ma anche un pianoforte di inizio ‘900 perfettamente funzionante.

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3. La Casa del Cardinale

Accanto, le scuderie (foto 4), molto ampie, che ospitavano i cavalli, fondamentali mezzi di trasporto dell’epoca.

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4. Le Scuderie

La parte più interessante è forse la “Casa delle Camere Pinte”, composta da stanze per gli ospiti. La particolarità, come il nome stesso lascia intendere, è la presenza di bellissimi affreschi raffiguranti figure mitologiche e le virtù teologali (foto 5).  E’ parte del complesso anche una camera completamente arredata con mobili e pavimento d’epoca (foto 6) e la camera detta “della servitù”, presumibilmente quella che ospitava il personale di servizio che, di volta in volta, accompagnava i signori ospiti del castello.

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5. Stanza delle “Camere Pinte”/1
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6. Stanza delle “Camere Pinte”/2

Molto interessante il lungo passaggio coperto che conduce al camminamento di ronda (foto 7) da cui si gode uno splendido panorama sulle campagne di Sermoneta .

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7. Camminamenti di ronda

La visita di Sermoneta

Terminata la visita del Castello, Sermoneta attende il visitatore in tutte le sue viuzze. E’ facile, ma anche bello perdersi tra le varie corti, magari adocchiando un negozietto che vende i prodotti tipici del posto come il miele, le crostate, le marmellate. Di interesse vi è il Giardino degli Aranci (foto 8), la Cattedrale di Santa Maria Assunta con il suo bel campanile romanico (foto 9), la loggia dei mercanti con le sue bellissime arcate (foto 10).

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8. Giardino degli Aranci
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9. Cattedrale
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10. Loggia dei Mercanti

L’Abbazia di Valvisciolo

Non lontano da Sermoneta, a pochissimi minuti di auto, merita senz’altro una visita l’Abbazia di Valvisciolo (foto 11).

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11. Abbazia di Valvisciolo

E’ un complesso monastico sorto nell’XI secolo nientemeno che come centro fortilizio dei Cavalieri Templari. L’interno ha un bellissimo chiostro in pietra (foto 12), splendicamente ornato di fiori e piante rampicanti.

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12. Chiostro

L’abbazia contiene innumerevoli tracce del suo passato aventi una chiara impronta circestense (foto 13), come ad esempio il celebre “Sator”, conservato come graffito nel chiostro dell’Abbazia, un quadrato magico all’interno del quale è conservata una criptica frase palindroma.

Dove mangiare

Andare a Sermoneta vuol dire trascorrere una bella giornata respirando aria di medioevo ma anche farsi anche una bella mangiata, magari con del cibo tipico della zona. Il paese è pieno di ristoranti ma ciononostante potrebbe essere difficile trovare posto, specie se è una bella giornata di sole nel week-end.

I prezzi sono mediamente piuttosto alti. Io ho provato la “Trattoria da Marcello”, a un passo dalla Loggia dei Mercanti. Il punto forte sono i secondi di carne, davvero eccellenti, che in parte compensano la qualità del servizio non eccelsa. Per la mia recensione su Tripadvisor, clicca qui.

Prima di partire

Prima di partire, date un’occhiata al sito del Castello Caetani, per verificare gli orari di apertura e i prezzi. In generale, il Castello è sempre aperto, tranne il giovedì, giorno di chiusura settimanale. La visita è soltanto guidata e parte ogni ora. Le guide, tra l’altro, sono molto brave e disponibili.

L’Abbazia di Valvisciolo non ha un proprio sito internet. E’ aperta la mattina dalle 9.00 alle 12.00 (12.30 in estate) e dalle 15.30 alle 17.30 (18.30 in estate). L’ingresso è gratuito, ma è possibile fare acquisti nell’annesso negozietto.

Un suggerimento

A pochi chilometri da Sermoneta suggerisco una visita al bellissimo giardino di Ninfa, un luogo incantato fatto di bellissimi scorci naturali, ruscelli, ponticelli in legno e una ricchissima vegetazione. Una bellissima gita primaverile da fare magari con i propri bambini.