L’escursione alle Tre Cime di Lavaredo rappresenta la più classica delle passeggiate per chi è in vacanza in queste zone. I tre pinnacoli, il più alto dei quali è dispettosamente alto 2.999 metri (sembra fatto apposta …) svettano in cielo in tutta la loro bellezza, creando un panorama assolutamente unico nel suo genere. Tuttavia, proprio il fascino e la bellezza delle Cime e la relativa facilità di accesso rappresentano paradossalmente l’aspetto più controverso dell’escursione il cui percorso è giornalmente attraversato da orde di turisti ed escursionisti. Non è di certo il percorso migliore per chi cerca una giornata di pace e tranquillità tra i monti! Non è un caso che, anche se il periodo migliore per conoscere le Tre Cime è ovviamente luglio-agosto, non manca chi, proprio per il generale affollamento del luogo, suggerisce un’escursione fuori stagione, a giugno o, meglio, a settembre.
Il punto di partenza dell’escursione è fissato al Rifugio Auronzo (mt. 2.320) che si raggiunge in auto attraverso una strada ripida e da percorrere con una certa attenzione. Da rilevare che la strada di accesso per il Rifugio è privata ed è soggetta al pagamento di un pedaggio di 25,00 euro (il prezzo comprende anche il parcheggio). Dal rifugio Auronzo inizia l’escursione vera e propria attraverso un percorso che all’inizio si presenta quasi pianeggiante e non particolarmente difficoltoso (foto 1).

Dopo 15 minuti di cammino si passa davanti alla suggestiva chiesetta di Santa Maria Ausiliatrice (foto 2). Una cinquantina di metri prima della cappella medesima è possibile notare, alla sinistra del sentiero, un masso con impresse due orme fossili di 30 centimetri di un piccolo dinosauro.


Superato il rifugio Lavaredo (foto 3), la prima difficoltà è rappresentata da un piccolo strappo in salita di circa 20 minuti prima di raggiungere la forcella Lavaredo (mt. 2.454, il punto più alto dell’escursione) dalla quale, per la prima volta dall’inizio dell’escursione, sono finalmente visibili le Tre Cime (foto 4). Con un buon binocolo (ma anche con lo zoom della fotocamera) è possibile vedere nitidamente coraggiosi scalatori pronti a conquistarsi almeno una delle tre cime.

Dopo l’inevitabile sosta fotografica, il percorso riprende attraverso un saliscendi abbastanza comodo prima dell’erta finale, faticosa ma breve, che conduce al punto di arrivo dell’escursione, il Rifugio Locatelli (mt. 2.450, foto 5). E’ sempre molto affollato e potrebbe non essere facile trovarvi un posto per il pranzo. Per fortuna c’è tanto spazio a disposizione per un pranzo al sacco. Il tempo di percorrenza dal Rifugio Auronzo è di circa 2 ore.

Per il ritorno si può optare per il medesimo percorso dell’andata oppure scegliere un percorso più lungo (poco meno di 3 ore anzichè 2) e impegnativo che però consente di completare il giro “ad anello” delle Cime.

Il giro completo consente di vedere le Cime da un’altra angolazione, meno nota rispetto a quella che abitualmente vediamo nelle cartoline (foto 6). Il percorso dal Locatelli è inizialmente in discesa e conduce, dopo 30 minuti di cammino, a un grande prato verde punteggiato di pietre accuratamente disposte per terra a compilare disegni e messaggi di amore da parte degli escursionisti di passaggio. Dopo lo spiazzo verde vi è la parte più difficoltosa di tutto il percorso, una salita estremamente faticosa (foto 7), non lunghissima, ma molto in pendenza.

Dopo una sosta ristoratrice alla Malga Lange (posta a 1 ora e 40 dal Rifugio Locatelli), il percorso procede verso il punto di partenza per un’altra ora circa, attraversando qualche punto esposto (ma non pericoloso, lo percorrono anche i bambini) e una radura caratterizzata da curiose “sculture” in pietra (foto 8), probabilmente realizzate col tempo da escursionisti in vena artistica.

Tornati al parcheggio, ripresa l’automobile, non può mancare una deviazione di pochi chilometri per il lago Misurina nelle cui acque, nelle giornate limpide, si specchiano le Tre Cime (foto 9).
